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Federico Nosotti: l'astro nascente della Pesca al Colpo

Il giovane molto conosciuto a Boffalora ha partecipato con la nazionale per la quinta volta ai mondiali svoltisi in Portogallo arrivando quinto

Federico Nosotti: l'astro nascente della Pesca al Colpo
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Federico Nosotti: il mago di amo e lenza. Il ragazzo di 19 anni di Cassolnovo, ma molto conosciuto a Boffalora Sopra Ticino, dove risiedono i nonni materni, ha partecipato quest’anno per la quinta volta al Campionato mondiale di Pesca al Colpo.

Federico Nosotti: l'astro nascente della Pesca al Colpo

Con il termine Pesca al Colpo si indica una specialità di pesca che si avvale dell'uso di un galleggiante, per segnalare l'abboccata del pesce. Di questo sport si disputano campionati locali e mondiali e si divide in pesca alla roubaisienne, pesca all'inglese, pesca alla bolognese e pesca con la canna fissa, secondo il tipo di attrezzo usato.

«La passione per amo e canna mi è stata trasmessa in famiglia, da papà Gian Piero, mamma Roberta e anche dal nonno pescatore boffalorese», spiega Federico, che ha iniziato a fare gare di pesca a 14 anni, ai campionati mondiali in Italia, dove si è classificato terzo negli individuali e poi nel 2019 ai Mondiali di  Spagna ha conquistato il gradino più alto del podio. Quest’anno i mondiali di pesca al colpo si sono disputati nel primo weekend di agosto a Corouche in Portogallo, dove la squadra under 20 di Federico, dopo un impasse nella prima giornata di sabato, dov’era penultima, ha saputo recuperare alla grande e la domenica si è piazzata quinta.

Federico Nosotti all'opera durante il mondiale di pesca Boffalora
Federico Nosotti all'opera durante il mondiale di pesca al colpo

Il racconto del Mondiale

«Confrontarsi con le squadre straniere è diverso, perché la pescata è particolare e nonostante prima delle gare siano dati alcuni giorni per allenarsi sul luogo della competizione, non bastano concentrazione, tecnica e attrezzatura per portare a casa il risultato - così Federico racconta i Mondiali Under 20 portoghesi - Quest’anno hanno vinto gli inglesi, bravissimi a interpretare il fiume con acqua lenta. Noi siamo riusciti a risalire la classifica, cambiando strategie, chiudendo alla fine quinti. Eravamo in 5 elementi, con il direttore tecnico e il vice ct. Io avevo portato una decina di canne, del tipo Roubasienne e anche canne all’inglese, mentre per le esche è consentito un massimo di 2 litri e mezzo di esche  vive, vermi e barbe. In gara scendono in campo solo 4 pescatori, ognuno con 1 zona di canale a testa e ogni settore vede n pescatori, che corrispondono alle nazioni partecipanti al mondiale, quest’anno 11. Sono previste 2 ore di preparazione e poi la gara dura 4 ore,  in cui deve cercare di pescare più kg di pesce, per vincere, per cui l’adrenalina sale a mille».

Federico è cresciuto a pane e lenza e a laghetti, dove lo portavano i genitori pescatori già da bambino, ma oltre all’impegno sportivo, soprattutto d’estate, c’è anche la scuola. Federico frequenta quest’anno la 5 classe indirizzo elettrotecnica dell’Itis Omar di Novara; per ora vuole concentrarsi a prendere il diploma di Maturità e non ha ancora deciso cosa farà dopo. Sicuramente continuerà nello sport che lo appassiona:

«Il tempo dedicato alle gare è d’estate, quando mi alleno molto e, nelle stagioni intermedie, nei weekend, con mio padre. La pesca è considerata dai più uno sport di fortuna, ma invece è uno sport di testa e di strategie. Dopo aver disputato il Mondiale, quando cala l’adrenalina, si ritorna svuotati e affaticati, anche per il confronto con le nazionali che hanno tecniche diverse. Voglio ringraziare Gianluigi Sorti, un campione italiano e mondiale, un grande amico, che mi è stato vicino con i suoi preziosi consigli e mi ha aiutato a migliorare».

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