OPERAZIONE SALVATAGGIO

Fabrizio e la sua passione per i Lego: “Faccio la raccolta per creare opere”

L'appello del magnaghese Gualdoni è tanto semplice quanto geniale:  "Se in garage, in soffitta o sotto il letto avete uno scatolone di Lego che prende polvere da anni… non lasciateli soffrire in silenzio! Li adotto io"

Fabrizio e la sua passione per i Lego: “Faccio la raccolta per creare opere”

C’è un’operazione di salvataggio in corso, ma non riguarda animali sperduti o tesori archeologici. Riguarda qualcosa di molto più colorato e forse, per molti, altrettanto prezioso: i Lego. A lanciarla, con un post diventato virale sui gruppi social del territorio, è stato Fabrizio Gualdoni, 36 anni, di Magnago  d’adozione con una doppia vita creativa: di giorno tatuatore nel suo studio di Castano Primo, nel tempo libero costruttore di mondi in miniatura.

L’appello di Gualdoni

L’appello è tanto semplice quanto geniale:  «Se in garage, in soffitta o sotto il letto avete uno scatolone di Lego che prende polvere da anni… non lasciateli soffrire in silenzio! Li adotto io».  Una chiamata alle armi per tutti coloro che hanno mattoncini abbandonati, sfusi, misti o incompleti. E la risposta dei suoi concittadini e dei residenti della zona non si è fatta attendere. Tutto è nato in modo spontaneo, come spesso accade per le passioni più autentiche.

La genesi dell’iniziativa

«Alcuni clienti del mio studio, vedendo le mie creazioni, mi hanno raccontato di avere scatoloni di mattoncini fermi da anni e si sono offerti di portarmeli», racconta Fabrizio. Un gesto che ha innescato un’idea: perché non estendere l’invito a tutti? «Una mia cliente mi ha suggerito di provare a scrivere sui gruppi social, come “Sei di Magnago se…”, e così ho fatto. Effettivamente, ieri sera mi hanno portato uno scatolone e ho trovato dentro quello che per me era oro».

Non si tratta di un accumulo ma di una trasformazione

Un “oro” che Fabrizio non accumula, ma trasforma. La sua passione per i Lego è iniziata quando aveva solo sei anni e, dopo una pausa in età adolescenziale, è riesplosa con ancora più vigore. Oggi, nella sua taverna trasformata in laboratorio, dà vita a creazioni imponenti. «Grazie ai pezzi recuperati ho realizzato un grande diorama fantasy di circa 2 metri e 60 per 84 centimetri, a cui ho dedicato circa 180 ore di lavoro. Un castello che si apre, con tutti gli interni, i sotterranei, la torre più alta, piccole scenette… un vero mondo in miniatura».

Un vero e proprio processo artistico

Il suo processo creativo è istintivo, senza progetti su carta. «Ho una costruzione in mente e provo a realizzarla direttamente», spiega. «Se non funziona, smonto e ricomincio, adattandomi ai pezzi che ho a disposizione. È una sfida continua». Una sfida che ora si è spostata verso un nuovo, ambizioso progetto a tema orientale, con pagode, giardini zen e combattenti samurai. Ma la creatività di Fabrizio non si ferma ai mattoncini. Nel tempo libero, infatti, si dedica anche a ideare e creare da zero giochi da tavolo. Un talento poliedrico che trova nei Lego la sua massima espressione.

«Credo sia il gioco migliore che esista al mondo, perché non ha limiti se non quelli del proprio pensiero e della propria creatività. Mi dispiace sapere che ci sono tesori sepolti nelle soffitte, e per me è importante ridare loro una nuova vita».

Il suo sogno nel cassetto

Il suo sogno nel cassetto? «Creare qualcosa da poter proporre poi alla Lego e far uscire un set con sopra il mio nome». Un traguardo ambizioso per questo artigiano magnaghese che, tra un tatuaggio e l’altro, dimostra che con un po’ di fantasia anche un mattoncino dimenticato può tornare a far sognare.