Discarica Cerro, nuovo passo verso la riapertura. Scoppia la polemica

La società ha presentato la Via in Città Metropolitana. Movimento 5 Stelle: "Serve la mobilitazione di tutti i cittadini"

Discarica Cerro, nuovo passo verso la riapertura. Scoppia la polemica
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Discarica Cerro Maggiore, la società ha presentato la Via in Regione Lombardia.

Discarica Cerro, prosegue l'iter

Non si ferma il percorso per la possibile riapertura dell'ex discarica di Cerro Maggiore, diventata tristemente famosa negli anni Novanta come la "pattumiera più grande d'Europa". Dopo che la notizia di un possibile nuovo conferimento di rifiuti aveva scosso tutto il territorio durante la campagna elettorale, ora c'è un nuovo step: la società Ecoceresc (ex Simec) ha infatti presentato la Via, Valutazione di impatto ambientale, a Città Metropolitana. Come noto, nell'area era previsto il riempimento con rocce e terre di scavo, ora invece si parla di rifiuti speciali non pericolosi inorganici (fanghi, scarti di lavorazione industriale e terre provenienti da attività di recupero). Già noto il no del Comune di Cerro così come di quello di Rescaldina (i due Comuni sono uniti nell'accordo di programma legato all'ex discarica).

Il progetto

Come si evince dalla relazione della società, la durata complessiva di realizzazione della discarica (ossia del conferimento rifiuti) è pari a 7 anni, con la previsione di smaltire un quantitativo di rifiuti totali pari in media a circa 300mila metri cubi all'anno.
"Nell'impianto in progetto - si legge - si intendono smaltire esclusivamente rifiuti non pericolosi, stabili, non biodegradabili e non reattivi" per quella che sarebbe una "Discarica per rifiuti non pericolosi", nella sottocategoria "Discariche per rifiuti inorganici a basso contenuto organico e biodegradabile. Prevista poi la rinaturalizzazione dell'area di discarica con cortina fonoassorbente e riduzione dell'impatto visivo, piantumazione.

Le reazioni: i 5 Stelle invocano la mobilitazione

I grillini non ci stanno e chiedono ai cittadini di ribellarsi: "Siamo piuttosto arrabbiati - affermano dal M5S -. Questa procedura scavalca completamente, come volevasi dimostrare quando lo abbiamo detto a giugno noi 'complottisti' e 'terroristi psicologici' le giunte e i Consigli comunali. Le Amministrazioni comunali faranno il loro percorso ma vorremmo che si mobilitasse la cittadinanza tutta! O i cittadini fanno pressione adesso per far capire a Città metropolitana che deve mettersi di traverso a questa Via oppure potrebbe iniziare una battaglia molto lunga dall'esito incerto. Questo passaggio della Via è cruciale, non deve passare sotto silenzio se no poi sarà tardi"
E proseguono: "L'avevamo detto che c'era interesse a tornare a sversare nella nostra discarica, l'avevamo detto che questa volta si sarebbe trattato di rifiuti solidi speciali. Ve l'avevamo detto che a decidere sarebbe stata Città Metropolitana. L'avevamo detto che serviva un fronte comune. Mentre tutti erano concentrati a darci dei complottisti, degli allarmisti per niente, mentre qualcuno ha provato a tirarsi la volata elettorale e qualcun altro era solo intento a prendersi la paternità della lotta, ora siamo alla Via. Abbiamo portato nel primo Consiglio comunale la mozione di impegno a fermare gli sversamenti. Dal punto di vista procedurale c'è ancora un'ultima possibilità ma il tempo stringe: la partita si gioca ora al tavolo della conferenza dei servizi. Bisogna puntare alla sostanza, impedire questi sversamenti. E non basta accontentarsi delle opere di mitigazione ambientale, le nuove piantumazioni poco conteranno in confronto ai disagi, inquinamento, problemi di viabilità. I cittadini di Cerro e Rescaldina non accetteranno mai questo schiaffo in faccia. Tutti però devono fare sentire la propria voce".

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