Sono passati 81 anni

Deportati della Franco Tosi: torna la commemorazione

Anche quest'anno Legnano ricorda una delle proprie pagine di storia più buie: la retata nazifascista nella fabbrica simbolo della città.

Deportati della Franco Tosi: torna la commemorazione
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Torna la commemorazione per i lavoratori della Franco Tosi di Legnano deportati a Mauthausen durante la Seconda guerra mondiale.

Legnano ricorda gli operai della Franco Tosi che furono deportati nei lager

L’appuntamento è per martedì 14 gennaio nello stabilimento della storica azienda legnanese, con ingresso da piazza Monumento, a partire dalle 9.
La manifestazione inizierà alle 9.30 in Sala Montaggio. Al microfono si alterneranno la Rappresentanza sindacale unitaria, il sindaco Lorenzo Radice, studenti delle scuole cittadine e il presidente nazionale dell'Anpi Gianfranco Pagliarulo.
Seguiranno la posa delle corone ai monumenti ai deportati e ai partigiani, il corteo per le vie cittadine e l’intervento conclusivo del presidente dell'Anpi provinciale di Milano Primo Minelli davanti al monumento ai partigiani del cimitero.

Morirono in sette e anche l'unico che fece ritorno non superò l'orrore

Quest'anno ricorre l'81esimo anniversario di quella tragica pagina di storia che vide protagonisti Pericle Cima, Alberto Giuliani, Carlo Grassi, Francesco Orsini, Angelo Santambrogio, Ernesto Venegoni, Antonio Vitali e Paolo Cattaneo. Sono gli operai della Franco Tosi che nel gennaio 1944 furono deportati nel lager di Mauthausen e nei sottocampi. Il più giovane, Santambrogio, aveva soltanto 31 anni, il più anziano, Orsini, 62. Morirono tutti, di fame e per le conseguenze di malattie e lavoro forzato, tranne Colombo, che riuscì a fare ritorno ma si tolse la vita un paio d’anni dopo la fine della guerra.

 

Nella foto di copertina: la commemorazione dello scorso anno, in occasione dell'80esimo anniversario della deportazione, alla presenza di Pier Luigi Bersani, già segretario del Partito democratico, ex ministro e presidente dell’Istituto storico della Resistenza e dell’età contemporanea di Piacenza

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