Data center a Cornaredo? "Il Comune dia linee di indirizzo"
La lista Il Colibrì SInistra per Cornaredo propone una serie di verifiche per le aree interessate

Arriva il data center? La lista di opposizione Il Colibrì Sinistra per Cornaredo, rappresentata dall’ex assessore Mary Vono, presenta un’interpellanza in consiglio comunale per mettere una serie di «paletti» alla futura struttura.
Data center
«La provincia di Milano e la nostra zona in particolare sono interessati da una sostanziale trasformazione dei siti industriali in siti elettronici di Data Center. Ciò, oltre a modificare la naturale vocazione produttiva ed occupazionale in solo blocchi edificati con scarso personale al loro interno, comporta la necessità per i Comuni (e le realtà sovra-comunali) di un nuovo approccio che possa garantire la vivibilità in questi territori. Per Cornaredo la prima area coinvolta attualmente è a sud ed è la ex Alemagna, ma già si paventano interventi in tal senso a nord nell’area dell’ex Italsempione» scrive la lista.
"Il Comune dia linea di indirizzo"
«Aldilà degli adempimenti burocratico-istituzionali che riguardano più Enti (in particolare la Valutazione di Impatto Ambientale - VIA) è necessario che il Comune di Cornaredo si dia una propria linea di indirizzo, ben più importante proprio ora che le regole urbanistiche sono in “prorogatio” precario essendo scaduti i termini del Piano di Governo del Territorio (PGT) - scrive Vono - . Per la lista “il Colibrì – sinistra per Cornaredo” il Comune dovrà operare, per tutti i Data Center, per soluzioni progettuali a basso impatto e misure di compensazione ambientali. Altresì, favorire il reale coinvolgimento partecipativo delle popolazioni interessate e vicinorie. Per questo abbiamo presentato una mozione-atto d’indirizzo, da discutere e possibilmente da approvare nel prossimo Consiglio comunale, che per il Data Center ex Alemagna, e per analogia per gli altri eventuali, prevede che il data center si inserisca in modo ottimale nel contesto urbanistico del quartiere Merendi, sia rispettoso sul piano paesaggistico e mitighi gli impatti sulle componenti ambientali, utilizzando le più moderne tecnologie, non solo edificatorie ma anche relative agli approvvigionamenti di energia elettrica, privilegiando quella autoprodotta da fonti rinnovabili.
Nel caso di impianto geotermico per il condizionamento delle sale server, è necessario descrivere le modalità di prelievo e di resa delle acque con particolare attenzione alla temperatura delle acque di resa ed alla compatibilità idraulica del corpo idrico ricevente, anche in considerazione degli impianti analoghi che sono sorti nelle vicinanze (vedi Castelletto Settimo Milanese). Che si recuperi l’acqua di falda e idrica non utilizzata per il raffreddamento dell’impianto prevedendo la possibilità di usi civili ad esempio teleriscaldamento (come a Rozzano dove il progetto Data center Tim Enterprise riscalda 5mila abitazioni)".
"Dimensioni e viabilità"
La lista propone ulteriori verifiche.
"Il monitoraggio di tutte le fasi realizzative dell’impatto sulla popolazione e sulla biodiversità circostante, tenendo conto, in particolare, nella modellizzazione acustica di dettaglio e stima previsionale dei livelli di rumore delle diverse fasi in condizioni normali, diurne e notturne, nonché in condizioni eccezionali emergenziali.
In considerazione della dimensione del Data Center e delle relazioni di intervisibilità con il paesaggio circostante, dovrà essere sviluppata un’analisi di impatto visivo con foto-simulazioni, che dia atto delle attenzioni poste ai fini dell’integrazione del progetto con la componente naturalistica, fisica, morfologica e infrastrutturale del paesaggio, in particolare con gli ambiti residenziali limitrofi, con soluzioni progettuali che possano essere occasione di miglioramento percettivo e funzionale sia per distanza che per altezza. Infine, è necessario definire investimenti ulteriori a dimostrazione della collaborazione e dell’impegno dell’operatore verso Cornaredo nell’ambito della vivibilità dei cittadini e sostenibilità ambientale con un’attenta analisi e valutazione della viabilità, anche alla luce delle decisioni in aree limitrofe da parte dei Comuni».