Da settembre Rho avrà un nuovo prevosto
Monsignor Norberto Donghi, attualmente responsabile della comunità pastorale di Treviglio arriverà al posto del parroco

Dal prossimo 1 settembre la città di Rho avrà un nuovo prevosto. Si tratta di monsignor Norberto Donghi attualmente responsabile della comunità pastorale di Treviglio che prenderà il posto dell’attuale parroco, don Gianluigi Frova.
Classe 1963 Monsignor Donghi ha celebrato la sua prima Messa nel 1988
Classe 1963, monsignor Donghi ha celebrato la sua prima Messa nel 1988. Poi, da sacerdote, è stato otto anni in provincia di Lecco e altri sei anni nella prestigiosa parrocchia milanese di Sant'Ambrogio. Quindi il trasferimento in Brianza: sette anni nella periferia di Lissone e poi tre anni e mezzo a Giussano. Dalla primavera 2014 il trasferimento nella sede dell’Arcidiocesi prima di andare a Treviglio e ora a Rho.
Don Frova nominati responsabile insieme a una coppia della pastorale familiare della Diocesi
La notizia circolata in questi giorni in città ha lasciato tante persone affezionate a don Gianluigi senza parole. Attuale prevosto che durante le Messe di domenica ha letto una lettera dal pulpito.
«Il vescovo mi ha chiesto di lasciare questa Parrocchia e questa città per un nuovo servizio alla Chiesa: essere responsabile (insieme a una coppia) della pastorale familiare della Diocesi e, insieme, parroco in una Parrocchia della città di Milano. Anche qui a Rho ho sperimentato quanta ricchezza e quanta solitudine ci sia in alcune situazioni educative e familiari ed è per questo che il servizio che mi è chiesto di svolgere diventa fecondo di nuovi pensieri, nell’immaginare nuove strade affinché il Vangelo di Gesù e la Sua presenza vengano sperimentati tra le pieghe dell’amore umano. E’ un incarico che mi coglie di sorpresa. Certamente non è facile salutarci, ma nello stesso tempo il cammino che per me si apre è altrettanto entusiasmante ed anche per voi il cambio, forse a dispetto delle apparenze, sarà fecondo di nuova linfa perché non dimentichiamo mai che è il Signore a prendersi cura della sua Chiesa e di ciascuno di noi. Questa fiducia pacata e serena è ciò che, pur con gli occhi velati di lacrime, ci fa dire che si apre una strada».
Appunterò nel mio cuore i nastrini che mi avete regalato quando sono arrivato a Rho
Poi don Frova ha ricordato il suo arrivo a Rho.
«Fino ad oggi fuori dalla mia porta di casa avete trovato due nastrini bianchi e rossi, che mi avevate appeso il giorno della festa per il mio arrivo. Ormai si sono consumati e stanno diventando grigi, ma ho sempre voluto tenerli per indicare che ogni giorno trascorso tra voi l’ho vissuto con la medesima gioia di quella festa. Ora i nastrini della gioia li appunterò sul cuore, perché nessuno potrà togliermela, così come l’amore nei vostri confronti».