Da 90 giorni a oltre 6 mesi: altro cantiere in ritardo. La Lega chiede chiarimenti sul parco di Via Goglio
I rappresentanti della Lega chiedono spiegazioni sul ritardi delle opere nel parco difronte al cimitero
Ci risiamo. Un altro cantiere in ritardo nella nostra città, e nessuno dal Municipio ha pensato di informare i cittadini. A denunciarlo è il coordinatore della Lega Giovani di Rho, Andrea Badolato, che punta il dito sulla mancata trasparenza dell'Amministrazione comunale.
Sul cartello affisso nel mese di luglio si parlava di 90 giorni di lavori, invece...
"Lo scorso luglio, il Comune ha annunciato la chiusura del parco di via Goglio, intitolato a Lea Garofalo, per lavori di manutenzione. Sul cartello di cantiere affisso alla cancellata si prometteva una riapertura entro 90 giorni. A settembre, l'Amministrazione aveva assicurato che i lavori sarebbero terminati entro novembre, giusto in tempo per le celebrazioni del 25 novembre, ma questa scadenza è stata ampiamente disattesa. Gli studenti, infatti, si sono ritrovati a commemorare Lea Garofalo all'interno di un cantiere, in condizioni tutt'altro che adeguate.
Siamo a febbraio e il parco è ancora chiuso il termine di fine lavori non è stato rispettato
Siamo quasi a febbraio 2025 e il parco è ancora chiuso, nonostante l’Amministrazione comunale a inizio dicembre 2024 avesse dichiarato che i lavori erano quasi ultimati. "Anche in questo caso - attacca Badolato - il termine dei lavori di un cantiere di competenza comunale non è stato rispettato, privando i cittadini di un'importante area verde nel cuore della nostra città."
I cittadini meritano una comunicazione trasparente
“Con un'interrogazione presentata dai nostri consiglieri Stefano Giussani e Christian Colombo – conclude Badolato – abbiamo chiesto informazioni chiare e dettagliate su questa vicenda. Auspichiamo che la Giunta comunale comunichi al più presto una data certa per la fine dei lavori e dimostri, in particolare, di saper mantenere le promesse fatte. I cittadini meritano una comunicazione trasparente, non solo in occasione di tagli di nastro, ma soprattutto quando emergono criticità che incidono sull'accesso a spazi pubblici o a servizi essenziali per la nostra comunità”.