Rievocazione medievale, ultime limature in vista del grande evento. Comune, Pro Loco, associazioni e scuole: la macchina organizzativa si è messa in moto già da tempo in vista del maxi evento del 7 aprile, domani, a Parabiago.
Il significato della ricorrenza
Era il 21 febbraio 1339 quando le truppe milanesi di Azzone Visconti, guidate dallo zio Luchino, si scontrarono nelle campagne di Parabiago contro i ribelli guidati dallo zio Lodrisio, pretendente al titolo di Signore di Milano. Una battaglia acerrima che vide morire almeno 3mila uomini e 700 cavalli, oltre a provocare un gran numero di feriti da entrambe le parti. La leggenda tramandata fino ai giorni nostri racconta dell’apparizione di Sant’Ambrogio sul campo di battaglia: si vide formarsi in cielo un nuvolone bianco, dal quale spuntò a cavallo il Patrono di Milano, vestito di bianco e, brandendo infuriato il suo staffile, cominciò a frustare i soldati di Lodrisio terrorizzandoli, così i milanesi, incoraggiati da tale miracolo, si avventarono sui nemici ed ebbero la meglio.
Ecco come si rivivrà il Medioevo
La Città di Parabiago rivivrà questo momento di identità storica domenica 7 aprile 2024: il centro cittadino si vestirà di medioevo proponendo molteplici iniziative patrocinate dal Comune di Parabiago e organizzate da due associazioni culturali da sempre attive. Al Parco Crivelli e via Sant’Antonio farà da protagonista la Pro Loco di Parabiago guidata da Donatella Pozzati: arti, mestieri, locande, sbandieratori, sfilate e rappresentazioni verranno proposte per tutta la giornata a partire dalle 10.
L’evento, realizzato in collaborazione con Upli e Pro Loco Lombardia, è stato pubblicato sulla piattaforma Rievocazioni.net. Avranno un ruolo attivo le scuole della città, la compagnia teatrale “Dove osano le aquile”, Arteritmica, Kankudojo e tante altre realtà coinvolte. Al Parco di Villa Corvini, invece, prenderà vita l’iniziativa di Parabiago Medievale in partnership con l’Associazione Culturale El Bigatt guidata da Marco Morlacchi e con Legnanum Medievalis. Una giornata che inizia alle 10 e che propone un’ambientazione dell’epoca con cornamuse, tamburi, falconieri, letture delle cronache della Battaglia di Parabiago e simulazione dello scontro avvenuto nel 1339… e tanto altro ancora.
Le parole dell'assessore Benedettelli
«Riportare la città al 1339 è un’impresa che richiede un lavoro di ricerca storica importante - afferma l’assessore alla Cultura Barbara Benedettelli - e lo è anche il grande lavoro di preparazione dei costumi, delle rappresentazioni teatrali e il coordinamento di molti figuranti e iniziative. Per questo motivo l’Amministrazione comunale riconosce e ringrazia tutti coloro che contribuisco a ricordare un momento storico così significativo per la città, soprattutto nel rievocare un evento così lontano dalla vita di oggi e che diventa l’esempio di un modo di fare cultura per i ragazzi e le giovani generazioni».
Sant'Ambrogio figura storica che viene accostata alla nostra tradizione" sottolinea il sindaco Cucchi
Sant’Ambrogio, ha sottolineato il sindaco Raffaele Cucchi "non è solo il Patrono della città di Milano alla quale Parabiago è storicamente legata, ma anche un grande Vescovo, teologo e uomo di carità. A lui si deve anche il ritrovamento dei corpi dei due martiri Gervaso e Protaso, un ulteriore legame con la nostra Parrocchia".
La Pro Loco inquadra l'iniziativa dopo il lungo lavoro di preparazione
Così Donatella Pozzati, presidente della Pro Loco, ha inquadrato l’iniziativa:
«L’evento nasce trionfante e tutti i risultati sono stati raggiunti: come Pro Loco dobbiamo proporre e coinvolgere tutti i nostri concittadini nelle nostre manifestazioni, ebbene così è stato. Per questa nuova edizione del “Villaggio medievale” abbiamo raggiunto oltre 400 iscrizioni. Tutte le scuole primarie e secondarie hanno aderito portando con se, otre agli insegnanti, genitori e nonni. Le insegnanti sono state superlative: hanno coinvolto centinaia di alunni con nonne che hanno cucito centinaia di vesti semplici ma a tema, abbiamo avuto papà e nonni che hanno recuperato antichi accessori di lavori ormai scomparsi e decaduti. Intorno a noi ovvero intorno al gruppo soci ProLoco, si stanno aprendo coinvolgimenti inaspettati. Abbiamo avuto donazioni di stoffe, di attrezzi, di abiti. Abbiamo avuto soci che si sono prodigati ore ed ore nel cucito, nelle mille sfaccettature di incombenze che affiancano questa manifestazione. Non abbiamo mai voluto enfatizzare la Battaglia, ma riassaporare come poteva essere la vita quotidiana di quel tempo nell’anno della stessa battaglia».