Coppa del mondo di sci a Bormio: 70 i professionisti medici impegnati
In occasione delle gare di Coppa del Mondo di sci maschile sulla pista Stelvio, una squadra di 70 professionisti, tra medici, infermieri e tecnici del soccorso alpino, è impegnata per garantire assistenza sanitaria tempestiva
Mentre Bormio si prepara a diventare palcoscenico olimpico, l’Agenzia Regionale Emergenza Urgenza (AREU) è scesa in pista per testare il proprio sistema di soccorso.
Sono 70 i professionisti impegnati da Areu per la Coppa del mondo che si è svolta a Bormio
In occasione delle gare di Coppa del Mondo di sci maschile sulla pista Stelvio, una squadra di 70 professionisti, tra medici, infermieri e tecnici del soccorso alpino, è impegnata per garantire assistenza sanitaria tempestiva ed efficace.
"Dal 2017 – spiegano il coordinatore del team Gianluca Chiodini e il direttore del 118 di Sondrio, Mario Teruzzi – assicuriamo il soccorso durante le prove ufficiali e le gare maschili sulla Stelvio. E anche quest'anno, fino al 30 dicembre, schieriamo una squadra altamente qualificata che presidia 12 postazioni lungo la pista pronta a intervenire immediatamente. Proprio come successo ieri a Cyprien Sarrazin trasportato d’urgenza all’ospedale di Sondalo con il nostro elicottero dedicato esclusivamente al soccorso agli sciatori e a Pietro Zazzi che, sempre in elicottero, è arrivato a Niguarda, futuro ospedale olimpico, dove è stato operato in tarda serata. A entrambi, a nome di tutta AREU, rivolgiamo un grande ‘in bocca al lupo’ e i nostri migliori auguri di pronta guarigione”.
Una prova generale in vista delle Olimpiadi
Il team operativo, oltre all’elicottero, è supportato da tre ambulanze strategicamente posizionate all’arrivo, al ‘Ciuk’ e nella zona di atterraggio dell’elicottero. Ogni postazione è presidiata da un medico o un infermiere e tre tecnici del soccorso alpino.
"Queste giornate sono fondamentali – sottolineano Chiodini e Teruzzi – per testare sul campo la prontezza e l’efficienza delle nostre squadre di soccorso. Tutti ottimi professionisti che ci consentono di svolgere delle vere e proprie prove generali affinché anche durante le Olimpiadi del 2026 l’assistenza sanitaria sia impeccabile".