Controllo di Vicinato, 60 Comuni dal Prefetto per la firma del Protocollo d'Intesa
Riconoscimento dalle istituzioni e regole chiare: "No a ronde e pattugliamenti"
Siglato mercoledì il Protocollo d'Intesa per il Controllo di Vicinato tra forze dell'ordine, Prefettura e 60 Comuni della provincia di Varese.
Controllo di Vicinato, alleanza per la sicurezza
"Uno strumento utile, che avvicina cittadini e istituzioni per la sicurezza del territorio e che vogliamo promuovere e sostenere, anche con regole chiare". Così, mercoledì mattina, il Prefetto di Varese ha aperto alla firma del Protocollo d'Intesa per il progetto Controllo di Vicinato. Nato ormai undici anni fa a Caronno Pertusella (ne avevamo raccontato tutta la storia qui), il Controllo di Vicinato si è diffuso in tutt'Italia. Una formula, ispirata a quanto avviene anche all'estero, vincente: cittadini armati di WhatsApp che fanno squadra per la sicurezza delle loro vie o dei loro quartieri semplicemente osservando e segnalando movimenti sospetti.
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"No a ronde e pattuglie, rispetto dei compiti"
I cittadini infatti non si devono sostituire alle Forze dell'Ordine. "Ciascuno ha il proprio compito - ha fatto capire Ricci - quello dei cittadini è di aiutare e supportare chi si occupa della sicurezza, non ci si deve sostituire a loro". Una collaborazione che, ha aggiunto il presidente della Provincia e sindaco di Busto Emanuele Antonelli, porta a nuovi rapporti fra cittadini e tutori dell'ordine: "Tante volte le persone hanno rimore a fare una segnalazione, chiamare la Polizia o i carabinieri e lasciare il proprio nome. Il Controllo di Vicinato permette di superare questa paura arrivando a sostenere e contribuire al loro lavoro con beneficio di tutti". E i risultati parlano chiaro: dove ci sono questi gruppi organizzati di cittadini, specie nei paesi più piccoli, si registrano meno furti e truffe agli anziani.
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