Non tutto è una battuta, però

Cinque buoni motivi per assumere un detenuto del carcere di Bollate

Un video ironico e riflessivo per mettere in discussione i luoghi comuni.

Cinque buoni motivi per assumere un detenuto del carcere di Bollate
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Cinque buoni motivi per assumere un detenuto del carcere di Bollate. Un video ironico e riflessivo per mettere in discussione i luoghi comuni.

"Ecco perché assumere un detenuto"

"Ecco perché assumere un detenuto": questo è l’esordio del video. Ci sono cinque motivi di cui tener conto, secondo la cooperativa, per dare lavoro al carcerato: "La sveglia del tuo dipendente potrebbe non suonare, mentre un carcerato viene tutti i giorni buttato giù dalla branda. Il tuo dipendente, poi, potrebbe fare tardi a causa del traffico, mentre il carcerato è già sul posto di lavoro. Il tuo dipendente potrebbe prendersi pause troppo lunghe, mentre il carcerato mangia solo pane e acqua. Il tuo dipendente potrebbe commettere un reato e finire in carcere. Un carcerato è già in carcere, può solo continuare a lavorare". E poi l’ultimo immancabile motivo: "Contrariamente agli stereotipi, un carcerato è un dipendente affidabile. Pensi che anche questa sia una battuta?".

Il termine della commessa

Si sta avvicinando il termine del contratto con la compagnia WindTre e la cooperativa bee.4 sta cercando nuove aziende con cui collaborare: "La commessa terminerà il prossimo 30 giugno e non sarà possibile un’ulteriore proroga - ha spiegato il socio Marco Girardello - I lavoratori che si dedicano al servizio di call center sono 75. Non si tratta di promozione di contratti, loro sono qualificati e formati per l’assistenza ai clienti". La cooperativa sta cominciando a ricollocare i dipendenti, ma non è facile: "Da dicembre già 30 di loro si stanno dedicando ad altre mansioni. E’ un peccato, però, perdere la professionalità acquisita. Non è perché si lavora in carcere devono essere scarsamente qualificati, noi abbiamo un vero capitale che andiamo a formare".

Una missione

Per questo, è arrivata l’idea di creare il video: "Abbiamo deciso di partire con un tono scherzoso per mettere in discussione i luoghi comuni - ha continuato - Poi, però, a parlare sono le aziende che hanno collaborato con noi, ci sono proprio le loro testimonianze, non sono attori, ma clienti che hanno voluto generare un impatto sociale senza rinunciare alla qualità del lavoro".
Una missione, quella del carcere di Bollate, che ricalca quella della cooperativa bee.4: "E’ proprio questa la sfida - ha concluso Girardello - Questo è un carcere che non si accontenta. I detenuti stessi si mettono in discussione e il lavoro che svolgono qui è spendibile tranquillamente anche al di fuori".

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