Chiusura del bocciodromo, la proposta del Senato Cittadino
L’istituzione meserese ha avanzato la proposta di rendere la struttura una sorta di «casa delle associazioni»
Quel piacevole risalto del verde pisello delle rifiniture abbinate al rosso mattone della muratura, uscito sicuramente dalla matita di un architetto figlio dell’Italian style, abbellisce la via Piave dal 2008. Per tutti questi anni la rimodernata costruzione di bar e bocciodromo è stato un punto di richiamo dei nonni. Gare di bocce a livello regionale, ricorrenze da festeggiare, sfide a scopa d’assi e apericene saranno solo un ricordo? La struttura comunale da settembre è chiusa e la malinconica visione con bottigliette sparse per terra trasmette un senso di abbandono.
Chiusura del bocciodromo, la proposta del Senato Cittadino
Come più volte balzata alla cronaca, la storia di questi ultimi due anni ha inanellato una serie di querelle. Accuse reciproche tra il sindaco Davide Garavaglia e il presidente della Bocciofila Meserese Teresio Molla che gestiva la struttura, hanno tenuto banco senza approdare ad alcuna soluzione. Pardon, a qualche soluzione si è arrivati ma una è naufragata e un’altra è sulla rampa di lancio ma occorre del tempo e sicuramente della finanza.
La cronistoria
La vicenda iniziò quando fu tolta alla Bocciofila Meserese la gestione nel novembre 2020. La struttura, ribattezzata «Spazio di incontri per anziani e bocciodromo», due operatrici con il compito di tenere pulito il luogo, per ristorarsi il self service dai distributori di bevande, ma senza alcol e nemmeno caffè, aprì le porte a luglio 2021. Era una gestione sperimentale, aperta di pomeriggio dalle 13,30 alle 17,30 condotta dal Comune come ritrovo per anziani e chi voleva giocare a bocce doveva solo compilare un modulo. Affluenza limitata, quattro o cinque avventori per qualche ora. Improponibile continuare. Così, dopo le ferie agostane il bar-bocciodromo non ha riaperto.
Il punto del sindaco
«Abbiamo messo a disposizione la struttura anche per il gioco delle bocce – afferma il sindaco Davide Garavaglia – Ma nessuna associazione si è fatta viva. I bocciofili non hanno presentato nessuna richiesta di utilizzo dei campi e nemmeno dell’utenza. E’ anche vero che la struttura non era frequentata e quindi abbiamo chiuso».
La proposta del Senato meserese
Un motivo in più di chiusura adesso che si va incontro all’inverno e l’aumento dell’energia viaggia in modo esponenziale, riscaldare l’enorme struttura diventa un suicidio economico. Ma per non lasciarlo vuoto e spento il Senato cittadino studia il progetto di casa delle associazioni. «Abbiamo chiesto al sindaco la delega per essere autonomi nel gestire il tavolo permanente di tutte le associazioni. Cioè fare le veci di un assessorato che adesso non esiste. – spiega il presidente Ezio Garavaglia – Noi abbiamo suggerito, per le associazioni, come punto di riferimento il bocciodromo o il centro sociale. Il progetto iniziale che ha preso il via tre anni fa mira a concretizzarsi con questo indirizzo finale che permette di rivitalizzare l’area e fare in modo che le associazioni si appropriassero in maniera continuativa del luogo. Ci vorrà del tempo»