Caso moschea: il Tar dà ragione all'associazione Madni
Vittoria dell'associazione culturale Madni di Castano Primo sul cosiddetto "caso moschea": il Tar ha infatti accolto il loro ricorso.
Caso moschea a Castano Primo: il Tar ha dato ragione all'associazione culturale Madni.
Caso moschea: la decisione del Tar
Vittoria per l’associazione culturale Madni: il Tribunale amministrativo regionale della Lombardia infatti ha accolto il secondo ricorso presentato dall’associazione il 30 novembre 2020 e relativo ai lavori, ancora non iniziati, in via Friuli dove da anni la comunità pakistana chiede di avere un luogo d’incontro. La sentenza è stata pubblicata venerdì 4 giugno 2021 e arriva a poco più di sei mesi dall'ufficializzazione del secondo ricorso dell'associazione islamica.
La storia dei lavori in via Friuli
La storia giudiziaria relativa ai lavori per la creazione di un centro culturale islamico in via Friuli, dopo il parere preventivo dato dal'Aministrazione nel 2013, inizia a ottobre 2016, quando il Comune avviò infatti l’iter di annullamento del permesso di costruire, confermato poi a marzo 2017. L’associazione Madni non ci pensò due volte e decise di fare ricorso al Tar. Ad agosto 2018 arrivò la sentenza che dava ragione al Comune ma che rinviava un punto alla Corte Costituzionale, quello relativo alla cosiddetta "legge antimoschea". A dicembre 2019 la Corte Costituzionale bocciò la legge regionale 2015.
Ad agosto 2020 era poi arrivata la prima sentenza del Tar, che accoglieva il primo ricorso di Madni per quanto riguarda l’annullamento del permesso di costruire, ma non lo avevano fatto per quanto riguarda la domanda risarcitoria nei confronti del Comune. Successivamente il 2 ottobre, il Comune aveva confermato l’annullamento del permesso di costruire. Da qui il secondo ricorso al Tar presentato da Madni il 30 novembre. A poco più di sei mesi è arrivata la conferma: per i giudici l’associazione islamica può iniziare i lavori per il loro luogo di incontro.