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Carabinieri in congedo, quale futuro?

La posizione dell'associazione nazionale carabinieri di Settimo Milanese sulla questione sede

Carabinieri in congedo, quale futuro?
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Associazione Nazionale Carabinieri Sezione Generale Galvaligi, quale futuro?

Anc Settimo Milanese

L’associazione dei carabinieri in congedo di Settimo è entrata nella discussione politica (con vista sulle elezioni di giugno) dopo la scadenza della convenzione stipulata con il Comune. L’attuale sede dell’associazione, al secondo piano di via Libertà 33, sarà occupata dalla Casa di Comunità dell’Asst Rhodense, il cui cantiere è atteso a breve. L’Associazione Carabinieri, così come le altre presenti tranne la Croce Rossa, dovranno spostarsi. Ai carabinieri in congedo è stato prospettato dal Comune un ritorno nella vecchia sede di via Nievo, casa delle associazioni, i cui locali sono però in condizioni non idonee.
Dal centrodestra si sono levati diversi appelli prima della fine dell’anno affinché si trovasse una soluzione e si rinnovasse la convenzione. In commissione consiliare, sindaco e assessore hanno palesato come l’associazione avesse negli anni, in particolare dopo il Covid, fortemente ridotto i propri servizi resi alla cittadinanza a fronte della riduzione dei volontari attivi.

La lettera all'amministrazione

L’associazione, presieduta dal Maresciallo in congedo Ivo Campagnolo, a seguito della Commissione i cui contenuti son stati riportati su Settegiorni ha preso carta e penna e messo per iscritto la propria verità, con una missiva inviata alla giunta comunale e all’intero consiglio comunale a firma dell’intero consiglio direttivo.
«Non ci risulta di aver avuto un avviso ufficiale da parte di Asst Rhodense che dovevamo lasciare la nostra sede il 25 novembre 2023. Mai ricevuta nessuna comunicazione da questo Ente, che tra l’altro non abbiamo mai avuto rapporti. Alla scadenza della convenzione del 31 dicembre ci è stata concessa una proroga di un anno con scadenza il 31 dicembre 2023. L’unico incontro ufficiale che abbiamo avuto è stato il 29 settembre 22 negli uffici della Polizia locale di Settimo con il Sindaco, il responsabile della Polizia locale e il nostro presidente con il consigliere di sezione Anc. In quella occasione il Sindaco aveva dichiarato che la nostra sede serviva alla casa della comunità e che dopo aver ristrutturato e riqualificato i locali del complesso di via Nievo, saremmo transitati in quella struttura con data da destinarsi. Allo stato attuale i locali di via Nievo non sono stati nè ristrutturati né riqualificati e risultano molto fatiscenti, degradanti e ristretti e di conseguenza inospitali per la nostra associazione che merita rispetto e dignità».
Seppur oggi svolga solo, rispetto al passato, il servizio di ausilio alle forze dell’ordine nel mercato cittadino di via Buozzi il mercoledì, il comitato direttivo ricorda quanto svolto dai componenti della sezione e i numeri del gruppo.
«La sezione Generale Galvaligi di Settimo è presente nel territorio dall’anno 2000, ed è composta attualmente da 87 soci iscritti e abbiamo altre richieste di ammissione alla nostra associazione per l’anno 2024» scrive il direttivo dell’Anc. «I servizi di volontariato fatti nel territorio sono stati innumerevoli: viabilità scolastica, controllo parchi e giardini, servizio mercato, raccolta di fondi da destinare alla beneficenza, vigilanza durante le feste e rappresentanza nelle cerimonie istituzionali».

"Una sede dignitosa"

«Durante la pandemia abbiamo effettuato il controllo della temperatura corporea delle persone all’ingresso del Comune. Siamo impegnati nel supporto, assistenza e sodalizio ai nostri soci e ai loro familiari. Ci sono stati momenti di difficoltà economica e per poter continuare il servizio di volontariato, ci siamo autofinanziati sostenendo le spese di sezione come tuttora stiamo facendo. Avevamo fatto una richiesta per un aiuto di sostegno al Comune di Settimo, documentando tutte le nostre spese, ma ci è stata rifiutata. Sedersi attorno a un tavolo e dialogare sarebbe meglio».

Infine, la lettera si chiude con la richiesta all’amministrazione comunale tutta di far sapere «concretamente se intende rinnovare la convenzione e diporre una idonea e dignitosa sede».

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