"Bonificare dall'amianto l'area Icoma"
Interpellanza in consiglio comunale per chiedere di proseguire con la mappatura dei tetti in amianto
Non abbassare l’attenzione sul tema amianto e proseguire con il censimento avviato delle precedenti amministrazioni a Cornaredo.
Area Icoma
E’ questa in sintesi il senso dell’interpellanza presentata in consiglio comunale dal Partito Democratico e dedicata al tema amianto. Il consigliere Carlo Meregalli chiede anche di attivarsi affinché la nuova proprietà dell’area Icoma, che si è aggiudicata l’asta fallimentare lo scorso gennaio, provveda alla bonifica dell’area in stato di abbandono dal 1993.
Bonifica
«Con l’interpellanza sull’amianto presentata nel consiglio comunale del 28 novembre 2024 si vogliono evidenziare tre punti. Il primo è quello di sottolineare ancora una volta la pericolosità delle fibre di amianto per la salute pubblica. È un aspetto che abbiamo difficoltà a considerare importante perché l’amianto è un killer subdolo, non si vede né si sente e non odora ma agisce in particolari situazioni. I morti per mesotelioma pleurico in Italia sono circa 1700 in un anno che arrivano a 5000 comprendendo anche i tumori riconducibili all’amianto. Se consideriamo che le morti sulle strade sono circa 3000 in un anno ci rendiamo conto di quanto sia importante occuparsi dell’amianto».
«Il secondo - prosegue il consigliere Pd Meregalli - è quello di dare continuità all’attività avviata nelle scorse amministrazioni con la mappatura che ha individuato 437 siti con tetto in amianto per arrivare al censimento, cioè ad individuare i proprietari dei tetti e dare l’avvio al rapporto con questi in modo da gestire le situazioni che verranno individuate. E qui lo Sportello Amianto Nazionale potrà dare un valido aiuto a fronte di un impegno economico significativo certo, ma ben speso. E quale occasione migliore questa sera di condividere una destinazione di risorse in vista del prossimo bilancio di previsione».
«Il terzo riguarda l’area ex Icoma. Lo avevamo già segnalato come un problema importante lo stato dei tetti dei capannoni in amianto abbandonati da decenni. Non occorre legare il momento della bonifica a quello dell’approvazione del piano attuativo che verrà presentato e poi approvato, procedimento che può richiedere tempi lunghi. La bonifica deve essere effettuata predisponendo in tempi brevi il piano ed eseguirlo. Occorre che la proprietà proceda in questo senso. È l’invito rivolto alla maggioranza. Sono convinto che l’indice di degrado dei manufatti presenti sia tale da richiedere la rimozione in tempi brevi. Abbiamo la possibilità di avviare un processo che ha un obiettivo importante quello di rendere il nostro comune libero dall’amianto a tutela della salute nostra dei nostri figli e nipoti. Dobbiamo crederci».