Molestie olfattive

Bitumati, i residenti di Cassina Nuova: "Adesso parliamo noi"

Sono troppi i disagi che vivono i cittadini della frazione.

Bitumati, i residenti di Cassina Nuova: "Adesso parliamo noi"
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Bitumati, i residenti di Cassina Nuova: "Adesso parliamo noi". Sono troppi i disagi che vivono i cittadini della frazione.

Dieci giorni insonni per i cassinanovesi

I cassinanovesi hanno difronte ancora dieci notti insonni. La ditta Centro Bitumati 2000, con sede in via Pace 45, produrrà conglomerati bituminosi anche in orari notturni per le prossime settimane.  Non sono mancate le aspre critiche dei bollatesi nei confronti dell'Amministrazione. Qualche giorno fa, infatti, il Comune ha avvisato i residenti di Cassina Nuova che nei prossimi dieci giorni l'azienda Bitumati 2000 avrebbe lavorato anche in orari notturni. Questo, per far fronte alla richiesta di Serravalle Srl, che nelle prossime settimane continuerà l'attività di asfaltatura della ex Rho-Monza.

I cittadini sono provati dalle molestie olfattive

Da quel momento si è scatenato l’inferno: i cittadini della frazione stanchi e provati dalle continue molestie olfattive (persistenti e fastidiose durante il giorno), dovranno far conto con loro anche la notte. Circostanza che già si è verificata in piena estate.

"Ora parliamo noi"

Il Comitato che combatte e lotta ogni giorno per le molestie olfattive è composto da numerose persone, con diverse storie alle spalle e grandi sogni difronte a loro: uno dei desideri che li accomuna, però, è poter vivere serenamente nella loro frazione. C’è chi è nato e cresciuto a Cassina Nuova come Renato Cozzi, Sandro Baldo, Giuseppe Asnaghi, Giusy Di Giovanni.

Raffaele Bisco è ancora nella casa costruita dal nonno e che assicura: "E’ stata costruita prima della Bitumati". Così come Simona Papasodaro, che vive in via Marconi, da sempre. C’è chi è in attesa di mettere al mondo un bimbo o una bimba che giocherà nella frazione. C’è Francesca Ugolini, Stefania Cozzi e Laura Soregaroli, felici di vivere qui ma esauste di questa situazione. O chi, come Francesca Pelaggi, si è trasferita in città per amore e che col senno di poi non lo rifarebbe con la stessa leggerezza: "Sono originaria del Lago Maggiore e ho sposato un bollatese. Per comodità con il nostro lavoro abbiamo pensato che Bollate potesse essere un buon compromesso. Ma se avessi saputo cosa ci aspettava, non lo avrei mai fatto".

Una quotidianità compromessa

Ciò che viene leso nella vita di queste persone è proprio la quotidianità: "Ci svegliamo alle 6,35 con l’odore di catrame, questa è nostra sveglia - dicono - Quando ti rendi conto che sta entrando odore in casa è già in camera e non se ne va. Non si tratta di ventate ma di una puzza fissa che persiste". E ancora: "Alle 11 comincia l’olezzo di plastica bruciata. La fonte di questo odore ad oggi è ignota. Alle 14, stesso odore pungente".

Un fetore che non è fine a se stesso ma che provoca diverse conseguenze nella salute di alcuni di loro: "Sentiamo bruciare la gola, la bocca dello stomaco, l’amaro in bocca. Ci sono bambini che giocando nel giardino della scuola o in oratorio hanno rischiato di rimettere per la terribile aria che sono costretti a respirare".

La fuliggine si incastra tra le fessure delle zanzariere e si deposita sui davanzali dei balconi. C’è chi ha smesso di stendere i panni all’esterno, chi ha un terrazzo o un giardino che non può utilizzare.

"Siamo il cestino della spazzatura di Bollate"

Gli odori forti, però, rendono impossibile la vita dei cassinanovesi. "Tante, troppe aziende qui - hanno continuato i cittadini - Siamo diventati il cestino della spazzatura di Bollate. Noi ci sentiamo impotenti difronte ai nostri figli. L’Amministrazione tratterebbe il tema allo stesso modo se fosse interesse del centro città?".

L'ARTICOLO COMPLETO SUL TEMA E' PRESENTE DELL'EDIZIONE DEL 9 SETTEMBRE DI SETTEGIORNI RHO E BOLLATE

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