Bià: prof aggredito dallo studente: «Mi ha rotto il naso, ma il ragazzo va recuperato»
Un episodio che risale al 15 ottobre, ora dopo un mese, il docente ha deciso di parlare della vicenda
«Quello che speriamo è una sanzione rieducativa non afflittiva, è un ragazzo di 16 anni, bisogna agire in modo di fargli capire che ha commesso un gesto sbagliato e dargli la possibilità di rimediare a questo comportamento»: sono parole che, malgrado l’incredibile aggressione di cui è stato vittima, denotano lo spirito educativo e didattico di Rocco Latrecchiana, il professore 48enne di Villa Cortese aggredito da un alunno all'istituto Lombardini di Abbiategrasso, pronunciate assieme al suo legale, l’avvocato Massimiliano Crespi.
Aggressione per un rimprovero
Il fatto risale alla mattina del 15 ottobre, ma solo ora il docente aggredito da un suo alunno ha deciso di raccontare come sono andate realmente le cose e come si sente dopo questo fatto.
«Era il mio primo giorno di insegnamento all’istituto Lombardini di Abbiategrasso, la prima ora di lezione, mai mi sarei aspettato un esordio del genere – spiega Latrecchiana, architetto e docente di Storia dell’arte e disegno - Il tutto è partito da un mio rimprovero a un alunno che stava ascoltando musica da uno smartphone, un suo compagno ha rivolto dei pensati insulti nei miei confronti. L’ho invitato a sedersi, ma la situazione non si placava, allora per riportare la situazione alla normalità ho deciso di portalo in vice presidenza per sistemare la situazione che stava diventando molto tesa».
Proprio durante il tragitto il fatto inaspettato:
«Nel tragitto che ci divideva dalla presidenza alcuni colleghi hanno tentato di calmare le acque, ma all’improvviso il ragazzo, 16 anni, mi ha aggredito da dietro con calci e pugni, - racconta il docente - Tutto è avvenuto rapidamente, una reazione inaspettata, non ho avuto neppure il tempo di capire cosa stesse succedendo, poi i colleghi lo hanno portato via e sono stato portato in ospedale dove mi hanno diagnosticato una frattura al setto nasale e un lieve trauma cranico. Ora sto meglio fisicamente, più difficile accettare e capire quello che è successo, il perché di una deriva così violenta».
In dubbio il suo ritorno dietro una cattedra
Un episodio che mette a rischio il futuro nel mondo dell’insegnamento di Rocco:
«Ritornare a insegnare è ancora troppo presto, mi riservo la facoltà di decidere con calma il da farsi, sono ancora troppo scosso per avere la lucidità di fare una scelta in proposito». Da un punto di vista legale non hanno ancora pianificato quale strategia seguire: «Aspettiamo la formulazione del capo d’accusa della Procura dei minori e solo dopo adotteremo le misure necessarie - spiega l’avvocato - Quello che voglio rimarcare è la necessità di individuare un percorso che agisca a livello educativo per permettere un reinserimento del ragazzo. L’atteggiamento delle nuove generazioni mi preoccupata, si sono invertiti i ruoli, solo trent’anni fa gli studenti avevano timore e rispetto dei loro insegnanti, ora i professori svolgono la loro preziosa attività educativa in un clima a volte di disagio. Serve una maggiore consapevolezza dei ruoli e senso civico dei nostri adolescenti» .
Tra il professore e la famiglia del 16enne non c’è stato un incontro, ma solo una mail che i genitori hanno inviato al docente in cui hanno manifestato il loro disappunti per il gesto del figlio: «Sono stati molto delicati, un gesto che ho apprezzato» conclude Rocco .
Solidarietà del ministro Valditara
«Solidarietà al docente aggredito e alla intera comunità scolastica, impegno massimo per contrastare ogni forma di violenza», ha affermato il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, che ha contattato il dirigente scolastico Michele Raffaeli dell’Istituto professionale Lombardini, per esprimere solidarietà per il grave episodio che ha visto un insegnante aggredito con un calcio al volto da uno studente.
«Esprimo la mia vicinanza al professore aggredito, al dirigente e a tutta la comunità scolastica», ha dichiarato il Ministro Valditara.
A seguito dell’episodio, la scuola ha disposto che lo studente responsabile non prosegua il proprio percorso scolastico all'interno dell'istituto.
profe «Siamo intervenuti con la riforma della condotta per ridare valore al comportamento degli studenti e ripristinare il principio della responsabilità individuale. Continueremo a lavorare con il massimo impegno per mettere in campo tutti gli strumenti necessari a prevenire e contrastare ogni forma di violenza, a tutela dell'incolumità e del benessere di docenti e studenti», ha concluso Valditara.