Bià inchiesta Hydra: il Pd chiede le dimissioni del sindaco
"Nai non ci siamo dimenticati: Deve dimettersi per chiara inadeguatezza politica ed etica”
Il Pd di Abbiategrasso ritorno all’attaccato del sindaco. Dopo la notizia del mandato d’arresto per Paolo Errante Parrino.
“Il sindaco deve dimettersi”
Dopo la decisione della Cassazione di venerdì 24 gennaio 2025 sul mandato d'arresto per Parrino, ancora ricercato, Andrei Lacanu consigliere di minoranza PD in consiglio comunale lancia un duro attacco al sindaco Cesare Nai :
“La Cassazione ha confermato l'arresto per Errante Parrino nell'ambito dell'inchiesta Hydra. Tutto ciò dopo l'arresto di Gioacchino Amico, Pietro Mannino e Vincenzo Senese (figlio di Michele Senese) sempre nell'ambito Hydra. Nei giorni scorsi, fermato per altri motivi, è stato arrestato Giovanni Abilone, di Castelvetrano, per possesso di droga e di un arsenale di armi in casa. Abilone, secondo l'indagine e come riportato dalla stampa, avrebbe partecipato a degli incontri a Castelvetrano proprio con Errante Parrino. Ma non fu l'unico incontro secondo la Procura: ce ne furono tanti, diversi anche ad Abbiategrasso. La Cassazione sta avallando l'ipotesi della Procura, ovvero un consorzio mafioso tra camorra, 'ndrangheta e cosa nostra. Proprio di quest'ultima, secondo la Procura, Parrino sarebbe l'esponente. Vedremo il processo, sarà la magistratura a dirci se mafia fu o erano solo merende in compagnia. Rimane, per Abbiategrasso, un nodo politico. Nai ("Cesarino" per Errante Parrino) deve dimettersi: quello che abbiamo chiesto a dicembre 2023 vale ancora oggi". Le intercettazioni tra lui e Parrino (e tra quest'ultimo e altri esponenti della maggioranza) dimostrano una chiara inadeguatezza politica ed etica".
Andrei Lacanu Pd Abbiategrasso
Il commento della giornalista Sara Manisera
Sara Manisera, la giornalista che era stata querelata dal sindaco di Abbiategrasso per alcune affermazioni fatte durante una premiazione a Cutro nel 2022: "ad Abbiategrasso ho visto le mafie entrare nel comune, negli appalti pubblici, e soprattutto dentro il cemento, perché alle mafie una cosa che piace tanto è il cemento, i centri commerciali". Nel 2024 la querela era stata archiviata perché l’affermazione "risultava essere del tutto generica e non diretta a soggetti determinati o determinabili, visto che non è circoscritto l'ambito temporale della notizia che è stata diffusa durante tale intervento, con la conseguenza che non sono identificabili in concreto gli amministratori comunali rappresentanti del Comune di Abbiategrasso a cui la frase ritenuta diffamatoria sarebbe stata indirizzata".
Sull’inchiesta Hydra e la richiesta d’arresto Errante Parrino, uno dei principali indagati secondo Procura , ha commentato :
“ La decisione della Cassazione prova a livello giudiziario ciò che la Procura sosteneva, ovvero che Paolo Errante Parrino, parente (acquisito) del boss di Cosa nostra Matteo Messina Denaro sarebbe il referente degli uomini di Messina Denaro in Lombardia e parte del cosiddetto «sistema mafioso lombardo» che tiene insieme Cosa nostra, camorra e 'ndrangheta. Adesso che è arrivata la Suprema Corte, sorgono alcune riflessioni sul caso Abbiategrasso ma non solo. Che fine ha fatto l’etica pubblica? Chi riveste ruoli istituzionali non dovrebbe tutelarla? Anche senza arrivare alla decisione della Cassazione, è normale e eticamente accettabile che un Sindaco - come Cesare Nai - incontri determinati soggetti- come Paolo Aurelio Errante Parrino, già condannato per associazione di stampo mafioso? Che legittimazione dà a questi soggetti? È questo il modo di comportarsi agli occhi dei cittadini onesti? E come mai il Sindaco Cesare Nai si è così preoccupato dell’onorabilità del Comune Abbiategrasso denunciando una giornalista, ma non si è preoccupato dell’onorabilità quando ha incontrato tali soggetti che addirittura hanno minacciato alcuni dipendenti comunali? - precisa la freelance - La gravità di tutto è che, al di là dei processi e sentenze, - ma davvero può arrivare sempre la magistratura? - ad Abbiategrasso come altrove si è normalizzato tutto. Non ci si indigna più. La questione morale e l’etica pubblica non importano a nessuno. E intanto le mafie tessono legami sempre più forti dentro l’economia, penetrando e colonizzando tutto”.
La giornalista freelance Sara Manisera