Cornaredo

Aut&Food, a Settimo il ristorante gestito dai ragazzi con autismo

L'impegno di due famiglie di Settimo impegnate a creare un solido progetto dedicato all'inclusione e autonomia dei giovani con autismo

Aut&Food, a Settimo il ristorante gestito dai ragazzi con autismo
Pubblicato:

«L’obiettivo finale è uno: rendere questi ragazzi dei contribuenti italiani. Lavoratori con contratto a tempo indeterminato, con una propria professionalità, dignità, e consapevolezza personale, in grado di essere autonomi, anche dopo di noi».

Aut&Food

A Settimo Milanese sta nascendo in queste settimane un progetto, che sull’esempio di Pizza Aut e del suo fondatore Nino Acampora, mira al concreto inserimento lavorativo di ragazze e ragazzi con disturbi dello spettro autistico.
A creare «Aut&Food» sono due famiglie di Settimo Milanese. Famiglie Aut, come si definiscono, che vivono sulla propria pelle ventiquattro ore al giorno, sette giorni su sette, le sfide che un disturbo dello spettro autistico pone sul cammino dell’intero nucleo famigliare.

Laboratorio e ristorante

E così Matteo Fontana e la moglie Leda Pirotta, insieme agli amici Fabiano Cappelli e la moglie Mara Minafra, hanno dato vita a Settimo Milanese a un progetto che, anche solo per l’interesse che sta suscitando, dimostra la necessità di trovare risposte al tema dell’inserimento lavorativo delle persone con autismo.
Matteo, che dell’associazione Aut&food è presidente, Fabiano, il vice, Leda e Mara nel consiglio direttivo, hanno deciso di investire risorse proprie e tempo per dare una risposta concreta.
I quattro genitori si sono mossi per trovare uno spazio adeguato, individuato nel Cascinotto di Seguro. Un ex ristorante, ora spazio per eventi, che sarà a disposizione dell’associazione il lunedì.

Famiglie Aut

Man mano che il progetto viene conosciuto, si stanno moltiplicando i contributi da parte di imprenditori privati che, di libera iniziativa, stanno sostenendo il progetto donando attrezzatura di ogni genere. Addirittura anche la cucina professionale.
Sono stati selezionati i primi tre ragazzi del progetto. Samuele, Zaira e Leonardo, giovani di Settimo e Milano, che faranno da apri pista. Da subito coinvolti nei lavori per la scelta degli strumenti di lavoro e di tutto quel che serve per gestire un ristornante, in questi giorni si stanno preparando, con corsi di cucina e di sala, simulazioni e prove, per creare o accrescere le proprie compentenze nel settore della ristorazione. E fra un mese circa si prevede la prima cena con apertura al pubblico.

«Ci stiamo muovendo con grande entusiasmo ma anche con la necessaria cautela - ci spiega Matteo Fontana, che è socio e volontario di Pizza Aut da 4 anni -. Le richieste ci hanno sommerso: sia da parte di persone interessate a sostenerci o a offrirsi volontari, e li ringraziamo di cuore, sia soprattutto da famiglie del territorio che vedono in questo progetto una possibilità per il proprio figlio o figlia. Ulteriore conferma che i numeri legati ai disturbi dell’autismo sono altissimi e in costante crescita, mentre le risposte e i servizi pubblici ben pochi. Non possiamo però fare il passo più lungo della gamba e vogliamo gestire le cose per bene, gradualmente, garantendo i giusti spazi e tempi necessari con l’autismo. Non riceviamo finanziamenti pubblici: crediamo che ogni singolo euro pubblico vada destinato a potenziare e migliorare i servizi necessari, e purtroppo estremamente carenti, in ausilio alle famiglie con disabilità. Noi abbiamo fiducia nel fatto che i ragazzi, a partire da Leo, Zaira e Samuele, grazie al lavoro e alle proprie capacità, saranno in grado di gestire autonomamente un ristorante, dimostrando così che le persone con disturbi dello spettro dell’autismo possono essere produttivi e parte integrante della nostra società».

Il lunedì al Cantinone

Quando il periodo di formazione dei ragazzi sarà concluso, il lunedì sera al Cantinone si potrà cenare ospiti dell’associazione, contribuendo così alla crescita di un progetto che, siamo certi, grazie alla forza di volontà di Matteo, Fabiano, Leda e Mara e alle capacità dei giovani lavoratori coinvolti, saprà essere un punto di riferimento per tutto il territorio.

Commenti
Lascia il tuo pensiero

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Seguici sui nostri canali