Giorno del ricordo

Anpi e i fiori per le Foibe

Depositati dalla rappresentante Anpi di Settimo e Cornaredo fiori in via Vittime delle Foibe

Anpi e i fiori per le Foibe
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L’Anpi di Settimo e Cornaredo depone una corona di fiori in via Vittime delle Foibe in occasione della Giorno del Ricordo, ricorrenza del 10 febbraio.

La commemorazione

"Le guerre provocano sempre morti e distruzioni e spesso vengono colpiti ed uccisi cittadini inermi ed indifesi. Anche dopo la conclusione delle medesime. La seconda guerra mondiale non ha fatto eccezione e sul confine italo/ex jugoslavo vi furono esecuzioni sommarie nelle foibe di moltissimi italiani che vivevano in Dalmazia ed Istria e prima ancora il terrore degli occupanti fascisti verso le popolazioni autoctone"

Così la rappresentante Anpi, e assessore del Comune di Cornaredo, Mary Vono che prosegue:

"Il Giorno del Ricordo, che ricorre ogni anno il 10 febbraio, istituito dal Parlamento per commemorare questo massacro umano, è un giorno di memoria storica che s’inserisce nel più ampio dramma del novecento caratterizzato dall’olocausto degli ebrei, dagli assassinii di rom ed altre minoranze, dai morti nei campi di internamento, tutti perpetrati dai nazifascisti, nonché dell’eccidio staliniano di Katyn e le altre “purghe”, solo per citare i più conosciuti. L’Anpi di Settimo e Cornaredo, con il gesto significativo del deposito di un vaso di fiori sotto l’insegna di via “Vittime delle Foibe” a Cornaredo, ha voluto esprimere tutto l'orrore e la condanna per queste disumanità ed in particolare, in questo Giorno del Ricordo delle esecuzioni sommarie nelle foibe. Un gesto semplice per ricordare una tragedia incommensurabile che non può trovare alcuna ragione, né comprensione per una cieca volontà di vendetta in risposta del precedente terrore che gli occupanti fascisti avevano perpetrato o per personali regolamenti di conti. Gli storici approfondiscano la cause al fine di affermare la verità preservando così il ricordo da ogni strumentalizzazione di parte che cerca soltanto di negare la più devastante responsabilità dell’occupazione fascista di quei territori. Solo così prevarrà la cultura della memoria e si affermerà la necessità di evitare queste tragedie".

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