Anpi contro la commemorazione di El Alamein
Organizzata ad Abbiategrasso, anche con il patrocinio del Comune, la commemorazione divide
Una commemorazione che, invece, di unire nell'omaggio a chi perse la vita, divide sull'opportunità della celebrazione: la manifestazione organizzata a ricordo della battaglia di El Alamein, nel suo ottantesimo anniversario, ha suscitato la risentita reazione dell'Anpi
La commemorazione della battaglia di El Alamein
La decisione di commemorare la tragica battaglia di El Alamein (uno degli episodi più cruenti della Seconda Guerra mondiale che vide tra il 23 ottobre e il 5 novembre 1942 contrapporsi l'esercito britannico alle forza italo-tedesche) è stata presa dal Comune di Abbiategrasso e da alcune associazione, tra cui i Paracadutisti e l'Associazione nazionale bersaglieri. La manifestazione in programma domenica 30 ottobre prevede il ritrovo presso il campo sportivo dell'oratorio di San Pietro dove sarà allestita una mostra di auto e moto storiche e dove si svolgeranno le esibizioni del gruppo sportivo di arti marziali Qwankido di Abbiategrasso e il lancio di paracadutisti. All'ex convento dell'Annunciata, invece, nel pomeriggio è in programma il concerto della fanfara dei Bersaglieri (alle 15.30), l'inaugurazione della mostra fotografica sulla battaglia (alle 16) e una conferenza sul tema "Passione e gloria ad El Alamein" a cura di Federico Ciavattone (docente e direttore del Centro studi di Storia del paracadutismo militare italiano), di Antonio Pennino (bersagliere generale di divisione) e di Vincenzo Meleca (primo capitano carrista).
La reazione dell'Anpi
Una commemorazione che alla sezione cittadina dell'Anpi non è andata proprio giù tanto da diramare un durissimo comunicato stampa
"Anpi Abbiategrasso, appreso della manifestazione per l’80° anniversario della battaglia di El Alamein organizzata c/o un oratorio di Abbiategrasso e con il patrocinio dell’Amministrazione comunale, trova fuori luogo la celebrazione di un evento ed una battaglia che hanno portato reparti dell’esercito italiano di allora a combattere in una guerra atta ad uccidere e farsi uccidere per difendere i regimi fascisti e nazisti che intanto, in Europa, stavano procedendo al genocidio del popolo ebraico. La battaglia di El Alamein è stato un tragico episodio di una guerra di invasione e di sopraffazione di popoli sovrani e indipendenti, colonizzati dall’allora regime fascista. Quella stessa sopraffazione di popoli che chi festeggia oggi, condanna nel conflitto Russo-Ucraino. Una manifestazione ospitata da un oratorio, che dovrebbe essere luogo di condivisione di valori etici e non di esaltazione di una battaglia dove da alleati e assoggettati ad Hitler, i soldati italiani sono stati massacrati. Sarebbero molti gli eventi drammatici da ricordare legati ai due conflitti mondiali, perché non esiste una guerra giusta ed una sbagliata; a nostro parere sono sufficienti il 4 Novembre ed il 25 Aprile soprattutto, a raccoglierli tutti. Pur condividendo la necessità della memoria di tanti italiani morti ingiustamente, con l’ombra della guerra e della minaccia atomica che si stendono sull’Europa non è il momento di retoriche sull’eroismo, ma della ricerca di urgenti strade di pace".