Accuse social: querelata il sindaco Chiara Calati
Dopo un'accesa discussione sui social network tra il primo cittadino e una magentina, quest'ultima ha deciso di denunciare il sindaco
Chiara Calati querelata per diffamazione. Questa la notizia della settimana in una Magenta assorbita dalla campagna elettorale. Il sindaco però «non commenta» e aggiunge che «non è ancora a conoscenza di nulla», ma «in ogni caso non ho intenzione di commentare questa vicenda», dichiara il primo cittadino.
Baruffe social: querelata il sindaco Chiara Calati
Ma prima i fatti. Una cittadina di Magenta, R.B. ha deciso di citare per diffamazione il primo cittadino a causa di una discussione avuta con Calati sui social alla fine di aprile. La cittadina, ad un certo punto della discussione, aveva espresso la sua contrarietà a quello che ritiene l’operato del sindaco verso i commercianti, sia per i lavori e i cantieri che dal suo punto di vista troppo spesso chiudono molte vie del centro, sia per una frase dello scorso inverno di Calati sugli esercenti, per i quali il sindaco disse di non poter fare nulla di più di ciò che già stava facendo. Da lì la discussione ha preso toni più accesi fino alla frase del primo cittadino che ha fatto arrabbiare la cittadina e l’ha spinta alla querela.
«R.B. l’importante è che io non abbia nulla a che fare con lei, dato quanto si dice di lei in città. Sull’autostima ognuno fa quello che può», questa la frase di Calati finita nell’occhio del ciclone. La donna ha chiesto poi spiegazioni a Calati sul significato di tale frase, senza però ricevere alcuna risposta. Così, preso atto dell’esternazione della sindaca di Magenta, la cittadina ha deciso di rivolgersi all’avvocato Luca Bauccio, specializzato in diritto dell’informazione, affinché depositasse una querela per diffamazione nei confronti di Calati.
Il legale è già noto a Magenta perché ha curato alcune questioni giuridiche della comunità islamica e dell’associazione moschea Abu Bakar. Bauccio ha spiegato le ragioni che hanno portato alla querela, legate all’offesa della sfera privata della signora.
"La mia assistita si è sentita offesa nella sua reputazione e questo segnala un caso di possibile diffamazione - dice Bauccio - Per questo abbiamo deciso di proseguire in Tribunale. Sono chiare a nostro avviso le allusioni che Calati fa, facendo riferimento a comportamenti per noi falsi, che riguardano la sfera privata e anche sessuale della mia assistita".
L’avvocato Bauccio ha poi chiosato con una riflessione circa la posizione del primo cittadino spiegando che «a mio parere nella posizione di sindaco bisognerebbe ancor di più tenere dei toni ben diversi».