Beni culturali

A Vermezzo restauro dell’oratorio San Galdino

Il club Rotary Abbazia di Morimondo ha deciso di contribuire al recupero della preziosa struttura

A Vermezzo restauro dell’oratorio San Galdino
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Preservare dall’incuria del tempo le vestigia della cristianità, e restituirle all’antico splendore perché diventino attrazioni turistiche, in una logica di valorizzazione del territorio.

Il recupero della cappelletta

Sono queste le finalità sottese alla decisione del Rotary Club Morimondo Abbazia di destinare all’Oratorio di San Galdino di Vermezzo con Zelo l’assegno e la Medaglia commemorativa nazionale

«Ambrogio Locatelli Ambasciatore di amicizia e solidarietà». «Sostenere il restauro della cappelletta di San Galdino di Zelo Surrigone equivale a salvare un pezzo di storia e di arte locale dalla rovina del tempo – spiega il presidente del Rc Morimondo Maurizio Arceri - Per questo il nostro club è sempre stato molto sensibile nel rispondere ai vari appelli che anche in passato sono stati lanciati dal Comitato Beni Architettonici e dall’associazione Zelo in Festa».

La scelta è caduta sul piccolo oratorio anche in ragione del particolare affetto che il compianto past president e fondatore del club Ambrogio Locatelli nutriva proprio per la chiesetta, che racchiude in sé affreschi di santi e una particolare volta dipinta che ricorda molto la sala delle assi del Castello Visconteo di Milano affrescata da Leonardo Da Vinci. La consegna della medaglia commemorativa si accompagna come da prassi ad un cospicuo assegno, che nel caso di specie è destinato appunto a coprire una quota parte dell’ammontare della spesa complessiva per i restauri di competenza della Parrocchia di Zelo, vincitrice di un bando di Regione Lombardia che finanzia gran parte delle spese di restauro. Una quota del restante, ancora da quantificare, viene così coperto dal Rotary Club Morimondo, attraverso proprio il contributo della Medaglia Locatelli.

La struttura

L’Oratorio di S. Galdino è un piccolo edificio a pianta rettangolare edificato nel 1594 per devozione personale dai De Salio, una famiglia di origine alessandrina trasferitasi a Zelo nel 1392. Nel corso dei secoli l’edificio è passato di proprietà in proprietà seguendo le sorti della casa padronale cui è annesso, finché nel 2003 l’ha acquistato la Parrocchia di Zelo.

Il suo ultimo proprietario, Mauro Rondena, nel 1998 ha avviato un piano di consolidamento statico che è proseguito anche negli anni a venire e che consente oggi di dire che la struttura è risanata dal punto di vista statico e murario. La particolarità dell’Oratorio, però, sta nei pregevoli affreschi, di autore ignoto ma di evidente scuola leonardesca, che abbelliscono il suo interno e che oggi necessitano di una poderosa opera di restauro. Si tratta di figure di santi e di sante quasi a grandezza naturale, tra cui proprio San Galdino nella lunetta di destra. Ad oggi sono stati restaurati gli affreschi di Sant’Ambrogio e di San Sebastiano, il patrono degli Agenti di Polizia Locale e dei loro comandanti, ufficiali e sottufficiali. L’umidità e il salnitro, infatti, hanno compromesso gli affreschi. Fino al 2016 l’ammontare complessivo dei costi di restauro era di 98 mila euro, per raccogliere i quali il Comitato Beni Architettonici ha da allora promosso una variegata serie di iniziative.

Prima uscita pubblica del neo sindaco Ada Rattaro

E’ stata anche l’occasione per la prima uscita ufficiale del neo sindaco Ada Rattaro che ha visitato l’oratorio e partecipato all’iniziativa nonostante il forte maltempo di martedì sera abbia provocato un allagamento dove era in corso l’evento.

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