Magenta

A 101 anni vota alle primarie del Pd, la storia di Eda Rogato

L'esempio civico della signora di Magenta che ha sottolineato: "Al partito serviva la mia partecipazione".

A 101 anni vota alle primarie del Pd, la storia di Eda Rogato
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Non manca un voto dal 2 giugno del 1946, quando fu chiamata per la prima volta a esprimersi insieme a tutti gli italiani nel referendum «monarchia o repubblica» e non poteva di certo mancare alle primarie del Pd, dove in lizza per la guida dei dem c’era per la prima volta una donna: Elly Schlein.

A 101 anni vota alle primarie del Pd, la storia di Eda Rogato

Quando domenica a mezzogiorno i tesserati del Pd presenti al banchetto di piazza Liberazione a Magenta l’hanno vista arrivare accompagnata dal figlio hanno avuto un sussulto. Mai si sarebbero infatti aspettati di vedere un’arzilla signora di 101 anni: Eda Rogato, pronta per esprimere la propria preferenza per la guida del partito.

A raccontare questa bellissima storia di partecipazione e altissimo senso civico è la protagonista stessa di questa vicenda. Ci accoglie nella sua casa nel centro della Città della Battaglia. Con una stretta di mano e un sorriso ci fa strada nel suo salotto. Nonostante l’età e una camminata non più salda come un tempo e quindi aiutata da un girello, la signora rivendica orgogliosa la sua indipendenza.

«Vivo ancora da sola e cucino per conto mio - dice - Certo mi aiuta molto la mia vicina di casa nelle faccende domestiche e i miei figli vengono tutti i giorni a trovarmi, però sono ancora autonoma».

Poi il discorso entra subito nel vivo di quel piccolo, grande gesto, con la quale la donna ha dato un esempio straordinario a tante persone.

«Il partito sta attraversando un periodo di difficoltà e ho ritenuto giusto far sentire la mia vicinanza e la mia partecipazione», commenta orgogliosa.

La lunga attesa per una donna alla guida del centrosinistra

Eda Rogato ci ha tenuto a sottolineare come la sua preferenza sia andata proprio a Elly Schlein.

«Erano da anni che aspettavo una donna alla guida di un partito di centrosinistra ed è per questo che, seppur con idee diverse dalle mie, mi ha fatto piacere che ci sia una donna a capo del Governo - afferma - Quindi non potevo perdere questa occasione di sostenere Elly Schlein che spero e mi auguro possa cambiare il partito».

La storia politica della signora Rogato è sempre stata spostata verso il centrosinistra, prima sotto il vessillo del garofano rosso del Partito Socialista e dal 2007 invece fedele al Partito Democratico.

«Le donne hanno la stoffa per governare, guidare un paese o un partito - continua la signora - Inghilterra e Germania insegnano da questo punto di vista. Solo che in Italia gli uomini hanno sempre cercato di tenerle lontane dalle posizioni di responsabilità».

Quella della 101enne magentina è una vera e propria storia di emancipazione, originaria di Cesenatico, si è laureata in Chimica all’Università di Bologna, dove ha conosciuto quello che da lì a qualche anno sarebbe diventato suo marito: Leonardo Lazzari. Dal loro matrimonio sono nati poi tre figli. Insieme al coniuge per lavoro prima si è trasferita a Bolzano e poi a Magenta dove per 25 anni è stata insegnante alle scuole medie Baracca.

Il voto prima un diritto che un dovere

«Ricordo bene il primo voto al referendum, in famiglia eravamo in cinque, i miei genitori e i miei fratelli votarono per la monarchia, io invece fui l’unica a votare per la repubblica - continua la donna - Per me il voto è sempre stato un diritto prima che un dovere e come tale ho sempre pensato che andasse onorato. Il voto è inoltre la nostra forma più alta di partecipazione, attraverso la quale possiamo dare il nostro parere».

Un’opinione sacrosanta quella della 101enne che andrebbe forse spiegata alla fetta, ogni anno sempre più ampia, di italiani che preferiscono non presentarsi alle urne, rendendo così ormai da qualche anno a questa parte l’astensionismo il primo partito italiano.

I due appelli

Proprio su questo argomento la signora ha colto l’occasione per lanciare un appello:

«Votare è importantissimo e invito tutti a farlo scegliendo quello che ognuno ritiene più giusto perché è così che si possono cambiare le cose».

Non solo un consiglio per gli italiani, ma anche per la neoeletta guida del Pd Schlein.

«Il partito naviga purtroppo in cattive acque dopo gli ultimi risultati delle elezioni, forse perché non è più di sinistra come dovrebbe essere, quindi mi auguro fortemente che il nuovo segretario possa fare qualcosa per invertire questa situazione»

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