1.500 chilometri in bici sulle orme di Coppi, Bartali e Moser
Quattro amici di Legnano, tutti over 60, pronti a partire per un itinerario all'insegna della memoria e della solidarietà.

1.500 chilometri pedalando, sulle orme dei grandi del ciclismo.
1.500 chilometri in bici: quattro amici danno il via a un'impresa sportivo-benefica
A percorrerli a partire da oggi, domenica 19 settembre 2021, saranno quattro appassionati, tutti over 60. «Una manifestazione che vuole unire beneficenza, sport, cultura e storia» esordisce così il legnanese Roberto Damiani, che si accinge a partire insieme agli amici Enzo Tesoro, Giorgio Bittanti e Massimo Monti. Ad accompagnarli in questa avventura di otto giorni che si concluderà il 27 settembre ci saranno il fotografo Iose Porta, l’autista del furgone portabici Angelo Bucci e i due supporter, nonché ex compagni di peripezie su due ruote, Sergio Venturini e Valerio Borghi.
«Vogliamo intraprendere questo viaggio sulle nostre gambe per chi non può farlo»
«Vogliamo intraprendere questo viaggio sulle nostre gambe per chi non può farlo, come i malati di Parkinson o di distrofia muscolare - afferma Tesoro, spiegando i motivi che hanno spinto i quattro a organizzare l'impresa - Alla base c’è la storia del nostro Paese, ma soprattutto la voglia di fare informazione su associazioni che purtroppo sono ancora poco conosciute». L’iniziativa sportivo-benefica, patrocinata da Cofidis, prevede infatti la costituzione di un fondo per la raccolta di donazioni a favore della sezione legnanese di AsPi (Associazione Parkinson Insubria) e Uildm (Unione italiana per la lotta alla distrofia muscolare); sodalizio, quest'ultimo, dal quale Damiani e compagni hanno affittato il furgone come primo contributo.
Il percorso è un filo rosso ideale che unisce i grandi del ciclismo da Coppi a Gimondi
Il giro consiste in più tappe che attraversano luoghi simbolo, tra cui: Legnano-Castellania in visita al mausoleo di Fausto Coppi, Marina di Pietrasanta-Ponte A Ema per il museo di Gino Bartali, fino ad arrivare a Gaiole in Chianti, patria de L'Eroica di Giancarlo Brocci. Durante il ritorno si passerà sulle strade verso Assisi, le stesse percorse da Bartali con il suo «carico» di documenti che permisero di salvare molte vite umane; si conclude alla volta di Cesenatico per Marco Pantani, Trento per Francesco Moser e Gilberto Simoni e Bergamo per Felice Gimondi, dove i ciclisti incontreranno la figlia dell’atleta.
«In ogni tappa lasceremo gagliardetti con lo stemma di Legnano, patria di un marchio che ha fatto la storia»
«Alla base di tutto ciò c’è il ricordo come fonte di progresso - specificano Damiani e Tesoro - Infatti in ogni tappa lasceremo dei gagliardetti con lo stemma di Legnano, comune promotore del progetto ma anche sede del famoso marchio di biciclette “Legnano”. Un marchio che ha il record dell'oblio e della memoria dimenticata, e che è stato soppiantato poi da “Bianchi”».