L'inaugurazione

Taglio del nastro per la biblioteca "Valerio Onida"

La cerimonia nella mattinata di oggi, sabato 22 aprile, al carcere di Bollate in onore del compianto ex professore universitario

Taglio del nastro per la biblioteca "Valerio Onida"
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Inaugurata sabato 22 aprile nella casa circondariale di Bollate la biblioteca Valerio Onida contenente gli amati libri del compianto professore universitario, ex presidente della Corte Costituzionale mancato nel maggio dello scorso anno.

Taglio del nastro per la biblioteca "Valerio Onida"

Per l’occasione la direzione della struttura carceraria ha organizzato una conferenza con ospiti d’eccezione come l’ex ministro della giustizia Marta Cartabia, la presidente della corte Costituzionale Silvana Sciarra, Marco Onida figlio del professore la presidente del Tribunale di sorveglianza di Milano Giovanna Di Rosa e molti di coloro che hanno lavorato al fianco del professore.

Dopo il taglio del nastro si è tenuto un interessante momento di commemorazione per ricordare il grande spessore giuridico della persona che per molti anni ha prestato volontariamente la sua opera di consulenza giuridica per i detenuti, supportando lo Sportello Giuridico.

Gli interventi dei presenti

Il direttore del penitenziario Giorgio Leggieri ha coordinato gli ospiti in sala.

“Desidero ringraziare a nome di tutta la comunità penitenziaria la famiglia del professor Onida per il lustro offerto dal professore a questa amministrazione – ha detto Leggieri - un impegno che si è contraddistinto per l'eccellenza del servizio svolto con l'umiltà che è propria delle grandi personalità".

Il sottosegretario alla giustizia Andrea Ostellari ha ricordato l’immenso contributo conferito da Onida:

“Fece rilevare che in tema di lavoro il 98% dei detenuti che hanno aderito ad un percorso di recupero sono totalmente usciti dal circuito criminale. Se il lavoro viene fatto bene i risultati si vedono e confermano quello che ha sempre detto il professore”.

L'ex ministro Cartabia ha sottolineato:

“Abbiamo condiviso diversi lavori insieme. Gli impegni di Onida erano davvero tanti e questa biblioteca è un simbolo dei tanti doni che Onida ha fatto alla società. La sua grande umanità si esprimeva proprio attraverso la sua professionalità che dava sempre spazio ai tratti umani senza discontinuità. Il suo entusiasmo era contagioso e credeva nelle potenzialità delle persone che aveva accanto”.

Il figlio Marco infine ha ricordato quanto fosse umile suo padre:

“Papà era una persona normale che usava i mezzi pubblici invece delle auto di servizio. Sono passate alla storia le sue fughe dalla scorta che lo inseguiva per ricordagli il suo ruolo di grande peso”.

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