SAN VITTORE OLONA

L'addio allo scultore Nicola Gagliardi: "Ha celebrato la bellezza del mondo"

Folla e commozione ai funerali del famoso scultore celebrati nel pomeriggio in chiesa parrocchiale

L'addio allo scultore Nicola Gagliardi: "Ha celebrato la bellezza del mondo"
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L'addio al famoso scultore Nicola Gagliardi di San Vittore Olona: folla ai funerali.

Folla ai funerali di Nicola Gagliardi

Folla e commozione ai funerali di Nicola Gagliardi, il famoso scultore di San Vittore Olona scomparso la scorsa settimana noto per le sue splendide opere in tutto l'Altomilanese, e non solo, e per la sua collaborazione con la Fabbrica del Duomo, per la quale ha replicato diverse statue che si trovano sulla basilica milanese. Nel pomeriggio di oggi, venerdì 17 gennaio 2025, in una chiesa parrocchiale sanvittorese stracolma, si sono svolti i funerali. Sull'altare il parroco don Marlo Longoni, insieme a don Giancarlo Greco, don Alessandro Tacchi e l'ex parroco don Davide Bertocchi. Tra i presenti anche l'ex sindaco Daniela Rossi, rappresentanti dell'Us San Vittore Olona e di tante associazioni, tra cui La Zuppiera.

"Ha creato bellezza"

"Mi ricordo quando accompagnavo i bambini all'inizio del catechismo, quando li si portava a visitare la bellissima chiesa parrocchiale - ha ricordato Bertocchi nell'omelia - La visita iniziava dall'esterno. E questa chiesa è bellissima già dal suo ingresso: come facevo notare ai bambini c'è Gesù con le braccia aperte, in segno di accoglienza, con una scritta in latino 'Venite tutti a me'. E poi facevo notare il grosso portone che, come sappiamo, è stato realizzato proprio da Gagliardi: una splendida opera, chiesa dall'allora parroco don Giovanni Giuliani, dal titolo 'Le beatitudini', che Nicola ha scolpito. Abbiamo avuto il dono di avere un grande artista, tutto possono ammirare questo portone. Dicevo ai bambini di guardarlo, come si fa con le immagini e le foto; quella di don Giovanni e Nicola, ossia di realizzare le Beatitudini sul portone della chiesa, è stata un'idea bellissima perchè Beati significa 'sollevati': qui in chiesa c'è infatti il Signore che ci risolleva. E' come se ci fosse scritto 'Avanti', entra qui, sei Beato perchè sarai consolato. Che bel regalo Nicola e don Giovanni ci hanno fatto! E' un qualcosa che rende ancora più preziosa l'esperienza di entrare in chiesa, ci hanno regalato qualcosa di estrema bellezza, come ogni cosa che Nicola realizzava. Con la sua arte e passione ha partecipato a rendere ragione della gloria del mondo, della bellezza del mondo". Poi le opere per il Duomo: "Una collaborazione preziosa - ha ricordato l'ex parroco - Ricordo con piacere che tra le state da lui replicate c'è anche quella di Sant'Ignazio di Loiola, santo a cui sono molto legato".  Bertocchi era amico di Gagliardi: "Era un artista particolare: non solo per il suo stile ma in quanto lontano dal narcisismo. Quando lo incontravo e mi mostrava i lavori nel suo studio, esprimeva tutta a sua passione e desiderio, che non era un vanto ma gioia nel partecipare a conferire bellezza. O meglio, a continuare ad aumentare la bellezza già voluta da nostro Signore. Sempre sorridente, generoso, con la sua creatività da creatore, grande viaggiatore per continuare a scoprire la bellezza del mondo voluta dal Signore, a cui lui ha partecipato". E Bertocchi ha concluso: "Quei santi raffigurati sul Duomo ora sono a chiacchierare con Nicola, si staranno complimentando con lui per come li ha replicati. Tra 100 anni tutti noi saremo in Paradiso ma il portone sarà ancora lì: verranno ancora dei bambini ad ammirare l'opera di Nicola. Che li aiuterà a rialzarsi e sorridere, come sempre faceva lui".

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"Ora continua a scolpire il tuo cielo"

"Nicola racchiudeva in sè la capacità del grande artigiano e la sensibilità espressiva dell'artista - hanno ricordato gli amici dell'Associazione artistica legnanese - Che ricercava sguardi evanescenti, equilibri instabili. Nell'arte della replica delle sculture marmoree del Duomo di Milano, a cui ha dedicato gran parte del suo lavoro, la metodologia che guida gli interventi di restauro ha un preciso obiettivo: conservare o replicare il manufatto e custodire il linguaggio artistico, il significato religioso, morale ed emotivo. Nicola sapeva andare alla ricerca dell'anima della scultura, per resuscitare una nuova opera d'arte. L'arte e la storia facevano parte del suo bagaglio culturale e i dibattiti con lui andavano oltre le contingenze del burocratico per puntare su una saggia esperienza. Ora quando guarderemo le guglie del Duomo riemergere dalla nebbia o splendere in un cielo azzurro il nostro pensiero andrà a lui, che ha contribuito a scolpire il cielo di Milano. Salutiamo lo scultore, l'artista ma più di tutto l'amico, che lascia in noi un grande vuoto. Alla moglie e parenti la nostra vicinanza. Tu Nicola continua a scolpire il tuo cielo".

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