l'invito della lega anti vivisezione

La Lav contro gli allevamenti intensivi e la sofferenza degli animali

Le galline ovaiole sono allevate ancora in gabbie di dimensioni per gallina di un foglio A4, non hanno la possibilità di aprire le ali, non camminano

La Lav contro gli allevamenti intensivi e la sofferenza degli animali

In Italia, sono oltre 630 milioni gli animali terrestri confinati negli allevamenti intensivi e macellati, solo in Lombardia ci sono 31 milioni di capi allevati in modo intensivo.

La Lav contro gli allevamenti intensivi e la sofferenza degli animali

Le galline ovaiole sono allevate ancora in gabbie di dimensioni per gallina di un foglio A4, non hanno la possibilità di aprire le ali, non camminano, il becco viene amputato per evitare ferimenti e autolesionismo.

I polli broiler vivono 30 giorni, sono ammassati in grandi capannoni sovraffollati, senza luce del sole, messi all’ingrasso sin da pulcini, in uno spazio per pollo equivalente ad una scatola di scarpe.

Le scrofe vivono sempre nelle gabbie, ai maialini a viene tagliata coda e castrati senza anestesia.
I conigli chiusi sempre in piccole gabbie.

I vitelli sono separati dalle madri dopo 4 giorni di vita e collocati in piccoli box, poi andranno al macello.

Gli allevamenti intensivi sono responsabili del 70% delle emissioni clima-alteranti attribuite al comparto agricolo. I gas serra prodotti sono i responsabili dei cambiamenti climatici: il 2025 è stato l’anno più caldo, è aumentata l’acidificazione e il riscaldamento degli oceani, le barriere coralline e ghiacciai stanno morendo. La produzione di soia per nutrire gli animali allevati è la causa principale della deforestazione.

Le foreste sono fondamentali per catturare CO2 e la loro distruzione rappresenta una grave minaccia climatica.

Senza un cambio totale dei consumi alimentari non sarà possibile salvaguardare i polmoni verdi del Pianeta né restituire spazio agli ecosistemi ed alla biodiversità.

Gli allevamenti intensivi e l’inquinamento

Gli allevamenti intensivi in Lombardia sono una delle cause principali delle emissioni di ammoniaca (NH3). “I dati di Ispra ci dicono chiaramente che l’ammoniaca prodotta è la seconda causa (16,6%) di formazione delle polveri fini (Pm 2,5) . l’inquinamento atmosferico degli allevamenti è associato a malattie da ostruzione delle vie aeree e a polmoniti gravi. In Italia si contano circa 59 mila morti, è il paese dell’ Unione Europea con il maggior numero di decessi dovuti alle polveri fini (Agenzia Europea dell’Ambiente).

Inoltre il consumo di carne rossa e processata porta a un maggior rischio di contrarre tumori (colon, retto, seno, prostrata) malattie cardiovascolari diabete tipo 2 , obesità nei giovani.
Per questo lasciamo la sofferenza fuori dal piatto, proprio a partire da questo Word Vegan Day
2025.