Il sindaco di Albairate: “Assediati dai nomadi, pronto a rimettere la fascia al Prefetto”
Sino a tre insediamenti abusivi di nomadi contemporaneamente ad Albairate, il sindaco Crivellin esasperato: “Istituzioni assenti, deve succedere qualcosa di drammatico?”
Sino a tre insediamenti abusivi di nomadi contemporaneamente ad Albairate, il sindaco Crivellin esasperato: “Istituzioni assenti, deve succedere qualcosa di drammatico?”
Il sindaco di Albairate: “Assediati dai nomadi, pronto a rimettere la fascia al Prefetto”
Insediamenti abusivi di nomadi sul territorio comunale, il sindaco di Albairate Flavio Crivellin alza nuovamente la voce e, denunciando quello che definisce un vero e proprio assedio “in più punti del territorio”, dichiara: “La misura è colma. È un problema di sicurezza urbana che non può continuare ad essere ignorato dalla Prefettura di Milano e dagli enti istituzionali superiori. Ormai non si contano più le comunicazioni ufficiali e ufficiose tra sindaco e Prefettura”.
La nota del Comune: “Situazione insostenibile, ordinanze inutili”
La nota del Comune di Albairate parla di una situazione divenuta ogni giorno sempre più insostenibile. Il sindaco continua a ricorrere all’unico strumento che ha, ossia notificare ordinanze di sgombero che di fatto non servono a nulla perché 12 ore dopo le carovane di nomadi si ripresentano e accampano ancora più numerose di prima nel territorio comunale, anche nei campi incolti.
Sino a tre accampamenti contemporaneamente
«Abbiamo avuto perfino tre accampamenti contemporaneamente. – afferma il sindaco – I nomadi si insediano in particolare nella zona della stazione ferroviaria e nel parcheggio in località Faustina. Abbiamo contato 19 caravan. Ci sono sporcizia, bambini che scorrazzano nelle strade e panni stesi ovunque. Le forze dell’ordine hanno perfino ricevuto minacce durante la notifica delle ordinanze di sgombero. Cittadini e titolari di aziende bussano con insistenza alla porta del Municipio e chiedono all’Amministrazione comunale di risolvere il problema ma abbiamo le mani legate».
“Istituzioni assenti, albairatesi lasciati soli”
Il problema per l'Amministrazione albairatese è di ordine pubblico con ripercussioni anche sulla sicurezza della viabilità sulla SP 114. Crivellin aggiunge: «Sono davvero molto preoccupato e più volte al giorno sto chiedendo un intervento risolutivo da parte della Prefettura di Milano. Ho costanti contatti anche con le forze dell’ordine. I rappresentanti delle istituzioni che rappresentano questo territorio in Città Metropolitana, Regione e Parlamento sono completamente assenti, pur essendo quello della sicurezza urbana un tema (a parole) a loro molto caro, ma probabilmente soltanto in occasione delle campagne elettorali. I cittadini di Albairate sono stati lasciati soli mentre gli accampamenti di nomadi continuano a crescere con tutte le problematiche connesse».
“Pronto a rimettere la fascia da sindaco al Prefetto”
Il sindaco si chiede: «Deve per forza accadere qualche evento drammatico per spingere Prefettura ed Enti superiori ad intervenire?». Il primo cittadino rivolge un appello anche ai sindaci dei Comuni limitrofi, spiegando che il problema non è solo di Albairate in quanto hanno un grande accampamento di nomadi a una manciata di chilometri dal loro confine. In ogni modo, spiega la nota del Comune, “si rende quanto mai necessaria una rapida e incisiva risposta dalla Prefettura e da Città Metropolitana chiamata in causa già dall’estate 2020. Non potendo più garantire la sicurezza e l’incolumità delle persone, nel corso di una conversazione dai toni piuttosto accesi con la Prefettura, il sindaco ha paventato di presentarsi e rimettere la fascia di sindaco nelle mani del Prefetto Renato Saccone”.
La telefonata di fuoco in Prefettura e il nuovo dispiegamento di forze
La dura nota dell'Amministrazione giunge ad un giorno dalla chiamata al Prefetto di martedì pomeriggio. A seguito della conversazione, ad Albairate "si è materializzato un dispiegamento di forze come non si era visto fino a quel momento", portando allo sgombero, almeno temporaneo, delle roulotte e dei van. Questo il commento di Crivellin: " "Adesso basta!" e "La misura è colma!": sono, forse, le uniche esternazioni educatamente ripetibili del colloquio intercorso tra il sottoscritto e la Prefettura. Il resto, concentrato in 3 minuti e 43 secondi di telefonata è stato decisamente più colorito e dai toni marcatamente accesi. In tre minuti di piena, credo di aver espresso concetti che, con un linguaggio moderato, non avrebbero avuto la stessa chiarezza. Dopo un'ora si è materializzato un dispiegamento di forze come non si era visto fino a quel momento. Solite 48 ore? Ebbene, io devo rispettare la legge, e così sia. Non serve che vi dica di quale argomento si sia parlato, (l'avete capito tutti) e se non dovesse essere sufficiente, continuerò fino quando non vedrò risolto il problema".