Giovanni ce l'ha fatta: dopo tre mesi è di nuovo a casa
«Quello che ho provato è qualcosa di indescrivibile, non si può neanche immaginare».
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«Quello che ho provato è qualcosa di indescrivibile, non si può neanche immaginare». Tre mesi in ospedale, di cui due in Terapia intensiva, poi il ritorno a casa dalla sua famiglia: è una testimonianza che arriva dritto al cuore quella raccontata da Giovanni Dameno, 77 anni, residente a Boffalora, che ha vinto la propria battaglia contro il coronavirus dopo circa 90 giorni in ospedale.
In estate l'inizio del calvario
Tutto è iniziato in estate quando l’uomo ha accusato i primi sintomi: «Qualche giorno prima del ricovero siamo andati dal medico perché si sentiva piuttosto stanco – hanno raccontato la moglie Fiorenza Re e la figlia Silvia – Dopo un accertamento al cuore in ospedale, non è stato rilevato nulla di preoccupante e siamo ritornati a casa».
Il pomeriggio stesso, la prima febbre che non accennava a diminuire: «Abbiamo visto che le cose peggioravano e così, il terzo giorno, abbiamo avvisato il 118 che, dopo averlo visitato, l’ha portato all’ospedale di Legnano – ha proseguito la moglie – Noi siamo rimasti a casa, per prassi non abbiamo potuto andare con lui». Il 18 agosto Dameno, nel frattempo risultato positivo al tampone, è stato ricoverato: «Il giorno successivo, ci chiamano dall’ospedale dicendoci che avevano intubato mio marito e che si stavano dirigendo all’ospedale Sacco di Milano dove vengono ricoverati i malati Covid-19 in terapia intensiva».
"Non capivo neanche dove fossi"
E’ da questo momento che è iniziata la sfida più difficile: «Non ricordo quasi nulla di quello che mi è successo - ha raccontato Giovanni Dameno – E’ un’esperienza che non auguro a nessuno, mi sono molto spaventato: quando ero sedato non riuscivo neanche a capire dove fossi. Il mio più grande desiderio era rivedere la mia famiglia e i miei nipotini».
Il lieto fine
Alla fine di novembre, quando è arrivata la bella notizia: Giovanni può tornare a casa dalla sua famiglia: «Quando i medici me lo hanno comunicato, non ci credevo – ha commentato l’uomo - Ero felicissimo». Grande festa per lui, che ha potuto finalmente riabbracciare i suoi cari e che ora potrà passare le festività insieme a loro lasciandosi questa brutta esperienza alle spalle. Adesso il 77enne proseguirà la riabilitazione, necessaria dopo i tre mesi di ricovero, tra le mura di casa. Ma il peggio è fortunatamente passato.