Sanità territoriale

Ginecologia al Fornaroli, il punto di Asst a quattro mesi dalle dimissioni di massa

Aperti due bandi per nuovi medici e attivate collaborazioni per garantire la continuità ospedaliera

Ginecologia al Fornaroli, il punto di Asst a quattro mesi dalle dimissioni di massa
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Con tempo e con pazienza, l’ospedale Fornaroli di Magenta sta cercando di lasciarsi alle spalle il terremoto professionale che lo scorso febbraio colpì il reparto di ginecologia e ostetricia con le dimissioni di massa di ben sette medici, compreso il primario Roberto Fogliani.

Fornaroli, il punto di Asst dalle dimissioni da Ginecologia

Tra le motivazioni addotte all’epoca dai sindacati ospedalieri veniva citato un generico malcontento che da tempo persisteva tra le corsie e che aveva colpito proprio uno dei reparti di maggior prestigio di tutto l’ospedale. Disagi che tuttavia sembrano essere superati a giudicare dalle azioni messe in campo dall’azienda per garantire la continuità ospedaliera.

È di questi giorni infatti l’ultimo aggiornamento sul tema fornito dal direttore generale di Asst Ovest Milanese, Francesco Laurelli. In una lettera indirizzata alla Direzione generale Welfare di Regione Lombardia, Laurelli fa il punto della situazione sull’organico attualmente in forza nel nosocomio magentino.

Nuovi medici in arrivo nella struttura

Tra i primi aspetti saltano subito all’occhio ci sono i due bandi pubblicati il 3 aprile e il 6 maggio scorsi, volti proprio alla selezione di nuovi medici per il reparto. Se per l’ultimo la chiamata è ancora aperta fino al 31 ottobre, la chiusura del primo lo scorso 6 giugno ha visto l’iscrizione di 6 medici specialisti e 41 medici specializzandi, che nelle prossime settimane dovranno superare il concorso finale da cui sarà redatta la graduatoria da cui attingere per nuove assunzioni.

Nel frattempo, per sopperire alla carenza di personale venutasi a creare, l’azienda sanitaria ha provveduto a siglare agli inizi di maggio una collaborazione con con l’Irccs Policlinico di Milano, da cui è scaturito un’apposito avviso pubblico per la ricerca di medici di ostetricia e ginecologica. Quest’ultimo, prevede che i candidati nei confronti dei quali verrà disposta l’assunzione:

«Sono tenuti obbligatoriamente, pena risoluzione del rapporto di lavoro, a prestare servizio anche presso l’Asst Ovest Milanese – Presidio Ospedaliero di Magenta ovvero presso altra Azienda del Servizio Sanitario Regionale individuata in coerenza con le linee di indirizzo regionali quali “afferenti”, secondo programmazione che sarà condivisa tra i Direttori interessati, di norma fino al 50% del debito orario contrattualmente previsto».

Oltre a questa, ulteriori collaborazioni sono state formalizzate anche con l’Asst Fatebenefratelli Sacco e l’Asst Sette Laghi per la condivisione di personale di ostetrica e ginecologia da utilizzare per la copertura dei turni nelle attività assistenziali, attività di guardia e reperibilità, pronto soccorso ginecologico e ambulatoriale all’ospedale Fornaroli.

Supporto anche dal presidio di Legnano

Nel frattempo, il dg Laurelli ha annunciato il recente arrivo nella struttura magentina di un medico specializzando, medico specialista con incarico libero professionale e un medico specialista in posizione di comando a tempo pieno proveniente dall’Asst Sette Laghi, mentre un altro specializzando arriverà in sede dal prossimo 1 settembre.
Non manca poi l’aiuto fornito all’interno della stessa Asst Ovest Milanese. per la precisione dal presidio di Legnano che finora «sta fornendo il necessario supporto per turni di guardia ed attività ambulatoriale, al fine di consentire la prosecuzione delle attività».

«In conclusione, ritengo opportuno segnalare che la Direzione sta continuando a monitorare e seguire la situazione da vicino con incontri e riunioni tese a supportare l’organizzazione delle attività e a chiarire i profili professionali necessari per garantire la continuità dei servizi e il ripristino dell’organico completo all’interno della struttura di Magenta» spiega Laurelli, sottolineando la necessità di «un lavoro collegiale anche da parte di tutte le apicalità del presidio di Magenta e in generale della Asst».

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