Addio Stefan, travolto a 23 anni mentre lavorava
Investito la scorsa settimana, è morto all'ospedale Niguarda. Sì della famiglia alla donazione degli organi, in attesa di poterlo salutare

E’ deceduto nel pomeriggio di giovedì Stefan Bruzha, il giovane di nazionalità ucraina investito mentre lavorava in via Reiss Romoli a Settimo Milanese, nell’area di Castelletto.
Stefan Bruzha
Sul luogo dell’incidente, fra i cantieri dove crescono rapidamente i nuovi data center, le candele portate da famiglia, amici, e gli ex colleghi della ditta Asfalti Miceli, per cui il giovane ucraino aveva lavorato sino a gennaio scorso. Sulla maglia arancione la scritta «Stefan, uno di noi».
La tragedia è avvenuta nella mattina di mercoledì 25 giugno in via Reiss Romoli, nell’area di Castelletto al confine fra Settimo e Cornaredo.
Investito mentre lavorava
Il giovane operaio, 23 anni, insieme ad alcuni colleghi della ditta per cui lavorava da gennaio, era impegnato nelle opere di ripristino dell’asfalto attualmente in corso sulla corsia in direzione Settimo.
Intorno alle 7 e 30, mentre stava camminando a bordo strada per verificare i tratti su cui intervenire, proprio di fronte agli ingressi dei data center, quando è stato travolto da una vettura in transito condotta da un 42enne, secondo le ricostruzioni. Tremendo l’impatto.
L'incidente
Le condizioni del giovane hanno subito fatto temere il peggio. Sul posto si sono precipitate ambulanze e automedica, inviate sul posto dopo le chiamate al 112 dei colleghi, e le pattuglie della Polizia Locale di Settimo Milanese con il supporto dei colleghi di Cornaredo.
Per oltre un’ora il personale medico ha lavorato per cercare di stabilizzare le condizioni del ragazzo. Alle 9 meno un quarto è stato infine portato in Pronto Soccorso al Niguarda, in codice rosso.
Ricoverato in prognosi riservata, il giorno seguente è stata dichiarata la morte celebrare.
I genitori del giovane, residente a Muggiò, hanno acconsentito all’espianto degli organi. Stefan, giunto in Italia sette anni fa, ha sempre vissuto con la famiglia in Brianza.
Donati gli organi
Lo piangono i fratelli, la mamma e la nonna. Sono rimasti invece bloccati in Ucraina, impossibilitati a uscire dal paese per via della guerra, il nonno e il papà.
La salma è ancora a disposizione delle autorità per gli esami necessari a capire quanto accaduto. La famiglia non ha ancora potuto vederlo. Si attende il via libera per tributare l’ultimo saluto al giovane lavoratore.