Rapinato per un debito attira il "traditore" nel bosco, lo lega a un albero e prende a bastonate
Quattro giovani, di cui un'influencer della zona, arrestati per la violenta vendetta contro un conoscente che aveva "fatto la spia".
Rapinato per un debito forse di droga, con l'aiuto della fidanzata influencer e di un amico ha legato chi lo aveva tradito, percosso e minacciato per 800 euro.
Rapina, estorsione, minacce e danneggiamento: arrestati 4 giovani
Quattro giovanissimi di cui 3 uomini (due italiani e un marocchino) e una donna tra i 22 e i 24 anni arrestati stamattina dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Gallarate. Le accuse sono di rapina, estorsione, minaccia con armi e danneggiamento i reati contestati a vario titolo. Il giudice ha disposto per i due indagati italiani gli arresti domiciliari, mentre per il giovane marocchino e la donna è stato stabilito l’obbligo di presentazione agli uffici della polizia giudiziaria.
Tutto iniziato da una rapina
L’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Busto Arsizio, è nata dall’intervento dei Carabinieri la notte del 15 novembre nei pressi di un hotel di Somma Lombardo dove era stata segnalata una rapina con un’arma da fuoco. Vittima, un 22enne di Busto Arsizio. All’epoca l’aggressore, un 24enne nato a Milano e residente nel Luinese era stato denunciato per rapina e, poiché trovato in possesso di 20 grammi di marjuana e di un coltello, anche per spaccio di stupefacenti e porto abusivo di armi.
La vendetta contro il traditore
La rapina sembrerebbe essere stata legata a dei debiti di droga, che il 22enne aveva verso il suo rapinatore. Ma è stato anche il prologo di fatti ben più gravi. Il rapinatore aveva infatti rintracciato il bustocco grazie alla "soffiata" di un conoscente comune. Il rapinato, dopo il fatto, saputo il nome di chi lo aveva "tradito" lo ha attirato all’interno di un bosco dove, con l’aiuto della sua fidanzata (una giovane influencer nota nel mondo dei social network e della trap music) e di un coetaneo marocchino, lo ha legato ad un albero e lo ha percosso selvaggiamente con pugni e bastonate, fracassandogli il cellulare davanti agli occhi con un trapano. Alle botte ed alle intimidazioni il terzetto ha unito le richieste estorsive: al giovane, prima di essere legato all’albero, sono stati chiesti 800 euro come risarcimento per aver fatto la spia, denaro recuperato dalla vittima grazie ad un amico che gli ha portato i soldi sul posto, ignaro di quanto stava accadendo. Ricevuto il denaro il giovane è stato slegato e riportato a casa.
Le indagini dei carabinieri
I militari, per ricostruire l’intera vicenda, hanno ascoltato numerosi testimoni, analizzato tutti i filmati degli impianti di videosorveglianza presenti in zona ed esaminato i tabulati telefonici di tutti i coinvolti. Individuato il bosco in cui il ragazzo era stato legato, nei pressi dell’albero sono stati ritrovati e sequestravano i fazzoletti sporchi di sangue ed il telefono cellulare danneggiato.
Droga, armi e fuochi d'artificio illegali
L’esito delle perquisizioni domiciliari eseguite nelle abitazioni degli indagati non solo ha confermato l’ipotesi investigativa, ma ha anche aperto nuovi scenari. I militari dell’Arma infatti, oltre a 400 grammi di marijuana ed alle parti di una pistola Beretta calibro 9, hanno rinvenuto un ordigno rudimentale, sette candelotti "Thunder" e due sacchetti di nitrato di potassio, materiale che veniva probabilmente utilizzato per la realizzazione di artifizi esplosivi artigianali.
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