Rapinò benzinaio, dieci anni dopo è stato incastrato dal Dna
I fatti risalgo a dicembre 2009 al distributore della Shell di Caronno Pertusella.

Rapinò il benzinaio di corso Vittoria a dicembre 2009, a distanza di dieci anni è stato incastrato dal Dna.
Rapinò benzinaio, incastrato dal Dna
Dieci anni fa la rapina e a distanza di tanto tempo è stato incastrato dal Dna trovato sul cappellino che aveva utilizzato. A scoprirlo sono stati i carabinieri del Ris di Parma che hanno confrontato le tracce genetiche del rapinatore, finito ora in manette per altri reati.
I fatti a dicembre 2009
I fatti risalgono a dicembre 2009 quando al gestore alla Shell di corso della Vittoria si presentò un uomo elegante e dai modi distinti che poi si rivelò essere un malvivente. Arrivato al distributore si fece lavare l’automobile, fece i complimenti per il servizio, pagò e poi si riprese tutto con gli interessi rapinando il distributore di carburante. Erano da poco passate le 15 quando un uomo distinto, a bordo di una Renault Clio di colore chiaro, fece sosta al benzinaio di Caronno. Dall'automobile scese un italiano di mezza età ben vestito, con un lungo cappotto blu addosso. Con modi garbati e signorili prima fece il pieno di carburante, e successivamente chiede che gli lavassero la vettura. Al termine, rivolse al gestore del distributore i suoi complimenti per l'attenta pulizia dell'automobile, dicendosi assolutamente soddisfatto del lavoro svolto. L’uomo seguì poi il gestore nello stanzino della cassa, dove pagò con due banconote da 50 euro. Dopo averle consegnate al gestore, attese che questi aprisse la cassa, quindi passò all’azione, lasciando da parte i modi garbati. In un frazione di secondo estrasse da sotto il cappotto un lungo coltello da cucina e una pistola, forse giocattolo, ma comunque priva del tappino rosso. Puntò il coltello contro lo stomaco dell’impaurito gestore, facendosi consegnare l'intero incasso. Ottenuto ciò che voleva, risalì a bordo della Clio, poi risultata essere munita di targa rubata, e fece perdere le sue tracce. L’immediata segnalazione da parte delle vittime della rapina ai carabinieri non bastò perché le forze dell’ordine riuscissero a rintracciare il «distinto» malvivente, misteriosamente scomparso nel giro di pochi minuti. Il bottino della sua rapina fu intorno ai 700 euro. A distanza di dieci anni è stato incastrato.