Via della Seta, la Cina fa tappa a Tradate
Osservatorio astronomico, Pineta, Madonna delle Vigne e Frera hanno fatto innamorare il delegato cinese. Che in Frera ha illustrato il futuro e le possibilità economiche di una nuova Via della Seta
Tour tra le bellezze della città per il presidente dell'Eu-China Cultural Committee Fan Yuzhou. E al termine della conferenza in Frera: "Qui la testa di ponte per i contatti tra Italia e Cina".
Cent'anni dopo, l'incontro davanti alle moto Frera
Sono diversi i motivi che avrebbero portato il delegato cinese a lanciare un'idea tanto inaspettata, il trasferimento da Milano a Tradate della base operativa per i contatti e l'avvicinamento tra lo stato comunista di Xi Jinping e la patria di Dante. Su tutti, la dimensione a metà strada tra la città e la campagna. Questo è ciò che sta cercando da tempo la Cina, e che sta studiando in Europa. Una forma di sviluppo diverso da quello delle metropoli verso cui indirizzare le sue aree e comunità rurali. Con una vocazione turistica e scientifica, che a Tradate si chiamano Parco Pineta, Madonna delle Vigne e osservatorio astronomico. Ma il "colpo di grazia" è stata sicuramente la visita del museo della moto Frera. Qui campeggia infatti una foto vecchia di un secolo, con una Frera davanti al Tempio dei Lama a Pechino. "La cina vuole costruire una nuova Via della Seta - ha dichiarato Fan - Quella antica univa la Cina all'Impero Romano. Quella moderna è racchiusa in quella foto. E da qui vogliamo ripartire".
Una nuova Via della Seta per avvicinare Europa e Cina
Aprire le frontiere, agevolare gli scambi commerciali e culturali e guardare all'Europa. Sono le tappe della rivoluzione auspicata dal Presidente del Partito Comunista Cinese Xi Jinping. "Quello cui punta Xi Jinping è un Rinascimento Cinese dopo anni di forte chiusura e due secoli di oppressione della Gran Bretagna - ha spiegato la professoressa Giuseppina Merchionne - Per questo Fan è qui in Italia, perchè questa è la patria del Rinascimento che tutti conosciamo". Guardando al Bel Paese, si prospetterebbe una grossa opportunità. "Il nostro tessuto industriale è in crisi - ha continuato Merchionne - Temiamo la Cina perchè compra le nostre aziende. Ma la Cina compra perchè qualcuno vende. Ma anche su quest'aspetto, gli indirizzi sono cambiati: oggi si cercano le partnership, gli ingressi societari in minoranza. Non le acquisizioni". Da una parte, al di là della Grande Muraglia ci sono investitori e capitali attirati dalla qualità del Made in Italy. Da questa invece, c'è l'esigenza di investimenti per crescere e creare lavoro e innovazione. "Incontriamoci qui - ha ribadito Fan - Se ci sono aziende interessate, mi contattino. Se ci sono aziende che vogliono investire in Cina, facciano altrettanto".
Italia-Cina: le scelte vincenti dei nuovi Marco Polo
In Frera non solo autorità ma anche imprenditori. Il primo Stefano Devecchi Belllini, co fondatore di Gamos Group, azienda importatrice in Cina di prodotti europei. E dopo di lui l'esperienza dell'azienda Pedon, che da pochi anni ha aperto in Estremo Oriente nuovi stabilimenti per la produzione di legumi, aumentando il fatturato di due cifre percentuali. "C'è stata una fase in cui la Cina, attirata dalla qualità dei prodotti italiani ed europei, veniva qui e comprava. Ma sono finiti", ha fatto notare Devecchi. "Il meccanismo non rende - ha precisato - Per loro conviene investire salvaguardando l'italianità dell'azienda. D'altro canto quello cinese è un mercato cui si deve guardare. Non è facile e non si deve pensare sia una corsa all'oro. Serve conoscenza della realtà cinese, impegno e investimenti. Ma si può".
La Via della Seta Culturale
Quella di mercoledì è stata la seconda iniziativa tradatese sul'incontro Europa-Cina. E anche questa, come la precedente, è stata organizzata dal fondatore di Vivereliquido.it Marco Bonaglia insieme al consigliere del Carroccio Federico Martegani. Bonaglia che si è collegato da Chongqing, dove oggi vive e studia. Città, quella cinese, in cui a febbraio ha fatto tappa anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Da anni l'università Cattolica di Milano è, come dimostra l'esperienza cinese di Bonaglia, in prima linea per i contatti culturali con l'Estremo Oriente. Contatti che si vogliono stringere sempre più, e che sul versante italiano ed europeo si concretizzano nella presenza di tanti giovani cinesi che studiano nelle università occidentali e poi fanno ritorno in patria.
"In passato rapporti problematici. Ora opportunità"
Non poteva mancare il sindaco Dario Galli. Che frena l'entusiasmo e i progetti, forse esagerati, di Fan: "Siamo onorati della proposta. Siamo contenti delle parole forse fin troppo lusinghiere del delegato cinese, e felici che abbia apprezzato le bellezze della nostra città - ha concluso il sindaco - Da incontri come questo però possono nascere tantissimi e interessanti progetti. L'imprenditoria cinese, specie nella nostra provincia, ha causato non pochi problemi negli ultimi 20/30 anni. Ma da quanto ho capito, il vento è cambiato. E questa nuova strada di scambi può aiutare entrambi a uscire da situazioni gravi: noi dalla crisi economica, la Cina da una povertà ancora estesa. Con questa apertura di Xi Jinping però va detto che il mondo è come se si fosse raddoppiato, il mercato può diventare libero e i vantaggi reciproci. Credo difficile che proprio Tradate possa fare da testa di ponte tra Europa e Cina, ma se riuscirà a esserne anche solo un tassello, ne saremo onorati".