Urla e grida in pronto soccorso: minaccia soccorritori, medici 52enne arrestato

Un uomo di 52 anni di Rho, uscito di prigione da poco, ha minacciato soccorritori, medici e polizia tentando anche di rubare la pistola alla guardia giurata

Urla e grida in pronto soccorso: minaccia soccorritori, medici 52enne arrestato
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L'uomo, un 52enne di Rho era uscito di prigione da poco tempo

Poliziotti in aiuto dei soccorritori

Minaccia soccorritori del 118, medici del pronto soccorso e alla fine anche i Poliziotti. E’ stato portato in commissariato e arrestato il 52enne rhodense che nella notte tra sabato 6 e domenica 7 aprile in evidente stato di alterazione ha dato in escandescenze nei confronti del personale medico e dei soccorritori del 118 che l’hanno accompagnato in ospedale.  Il primo intervento della volante della Polizia di Stato è avvenuto in corso Europa in ausilio ad una ambulanza del 118 che si trovava in difficoltà nell’eseguire le operazioni di soccorso di G.C., cittadino italiano di 52 anni, perché violento e aggressivo nei confronti dei soccorritori. Dopo l’arrivo dei poliziotti, l’uomo in evidente stato confusionale, dovuto all’astinenza dall’assunzione di sostanze stupefacenti, ma si lasciava prelevare e condurre in ambulanza senza manifestare alcuna opposizione.

Cerca di rubare la pistola alla guardia giurata

Giunto in ospedale però il 52enne dava ancora in escandescenze nei confronti del personale medico e, all’arrivo dei poliziotti manifestava atteggiamenti di sfida nei confronti degli stessi. La guardia giurata in servizio al pronto soccorso riferiva inoltre che, nell’impedirgli l’accesso a locali in cui era inibito, l’uomo cercava di afferrargli l’arma in dotazione spintonandolo, ma non ci riusciva.

Calci e pugni alla Polizia

Una volta dimesso G.C. continuava a cercare di accedere a locali proibiti e, all’intervento dei poliziotti lo stesso reagiva cercando di colpirli con calci e pugni, non riuscendoci; andava anche ad impattare con la testa contro un distributore automatico di bevande, non procurandosi alcuna ferita. Portato in commissariato veniva arresto per resistenza a Pubblico Ufficiale; lo stesso da poco aveva terminato la detenzione, per una condanna ricevuta per la medesima condotta delittuosa.

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