Carta Sconto Benzina, per l'Europa non va bene
Si rischierebbe di riportare in Svizzera milioni di euro degli automobilisti di confine.
La Commissione Europea dà due mesi per rivedere la norma sulla Carta Sconto Benzina. La politica però fa quadrato: "Non si tocca".
Carta Sconto Benzina, quei centesimi che valgono milioni
Eliminarla vorrebbe dire tornare a qualche anno fa, alle gite oltre confine per fare il pieno a prezzi molto più convenienti. Mantenerla, invece, significa trattenere nelle casse italiane milioni di euro ogni anno versati alle stazioni di rifornimento. Chi vive nella zona di confine con la Svizzera sa bene quanto sia importante la Carta Sconto Benzina (anche se sembra ci sia chi se ne approfitta). Lo sanno meno l'Europa e la Commissione Europea, che ha dato all'Italia 2 mesi per rivedere la norma che violerebbe il diritto comunitario.
Europa e norme Iva
Come si legge nel testo rilasciato dalla Commissione Europea in cui si dichiara la messa in mora dell'Italia, "la sua legislazione sul prezzo del carburante nella regione Lombardia non rispetta il diritto dell'UE. Le norme fiscali italiane consentono di ridurre l'aliquota IVA applicata al carburante quanto più la stazione di rifornimento è vicina al confine con la Svizzera. Ne derivano quindi due aliquote IVA diverse per lo stesso prodotto, a seconda del luogo in cui il prodotto è stato acquistato. Tale normativa crea distorsioni della concorrenza e viola le disposizioni delle norme comuni dell'UE (direttiva IVA, direttiva 2006/112/CE del Consiglio), che vieta agli Stati membri di trattare beni analoghi in modo diverso ai fini dell'IVA. Se l'Italia non si attiverà entro i prossimi due mesi, la Commissione potrà inviare un parere motivato alle autorità italiane".
La difesa alla Carta Sconto Benzina
L'Europa attacca e la Lombardia risponde, per una volta, unita. Il senatore Pd Alessandro Alfieri ha presentato immediatamente un'interrogazione al Governo per sapere come intenderà comportarsi: "La carta sconto benzina è un’esperienza positiva che non crea distorsioni nella concorrenza, ma al contrario riequilibra una situazione penalizzante per i cittadini e operatori del settore distributivo vicini al confine. Negli anni come PD lombardo abbiamo difeso sia a Roma sia a Bruxelles questa misura ed è importante che possa essere mantenuta".
"Non si tocca"
Pronti a dar battaglia i leghisti. "La carta sconto non si tocca - ammonisce la Vicepresidente del Consiglio della Regione Lombardia Francesca Brianza - Lo sconto sulla benzina è una conquista della Lega e uno strumento che funziona molto bene da quasi 20 anni. Non è un privilegio ma un provvedimento di buon senso che permette di far rimanere capitali nel nostro Paese anziché deviarli oltre il confine. Grazie allo sconto ci sono evidenti ricadute positive anche per l’ambiente in quanto i veicoli devono fare meno strada, per i distributori che fatturano e pagano le tasse in Italia e per l’economia in generale perché, come sappiamo benissimo, una volta in svizzera il consumatore non si limita al pieno benzina ma acquista anche altri prodotti". Le fa eco anche il consigliere regionale Lega Emanuele Monti: "Difenderemo il nostro territorio. Oggi l'Unione sta tentando lo stesso che un anno fa provò a fare l'allora governo di sinistra, togliere una sacrosanta e necessaria agevolazione a uno dei territori che dà già tantissimo allo Stato in termini di tasse". "Eliminare la Carta Sconto Benzina significherebbe infliggere un duro colpo alla nostra economia – aggiunge il Consigliere regionale del Carroccio Marco Colombo – senza questo incentivo, i nostri distributori non potrebbero reggere la concorrenza d'oltreconfine. Tutelare le peculiarità dei territori e le loro esigenze è una priorità per la Lega. Finché noi saremo al governo regionale e a quello nazionale, la Carta Sconto non si tocca e continuerà ad essere confermata come reale esigenza dei territori di confine".
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