Baroffio: "Apriamo la lista alle persone, non ai partiti"
Il capogruppo di Noi Fagnano spiega il percorso politico avviato con il Pd verso il voto del 2019
Baroffio: "Apriamo la lista alle persone, non ai partiti"
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Resterà una lista civica
Noi Fagnano è e resterà una lista civica: anche con il sostegno del Pd, le tessere (e i simboli) di partito rimarranno fuori. Marco Baroffio, capogruppo della formazione di minoranza che da settimane ha avviato un percorso politico insieme al Partito democratico esce allo scoperto per fugare ogni dubbio: «Ribadiamo per chiarezza. Noi Fagnano si è sempre definita una lista civica politica apartitica, così era e così è».
Sempre disponibili al dialogo con le persone
Riguardo alla scelta di aprire le porte (e la lista) al Pd, l’attuale capogruppo ribadisce che non è una inversione di rotta, ma la conferma di un principio: «Abbiamo sempre detto di essere disponibili al dialogo e al confronto con chi lo volesse. Infatti, in vista delle elezioni amministrative del 2019, abbiamo iniziato degli incontri informali con parecchie persone, portatrici di idee e voglia di fare. Alcune di queste persone sono collegabili a partiti politici, non solo al Pd. Hanno dimostrato lo spirito giusto e quindi sono le benvenute».
Un gruppo nuovo per le prossime elezioni
E così la sfida alla maggioranza uscente è già lanciata, con un gruppo più ampio che allarga il fronte della lista civica che nel 2014 fu la seconda forza alle urne: «Abbiamo l’ambizione di creare un unico gruppo, ampio e competente, una nuova lista civica con le stesse idee e lo stesso spirito portato avanti fino ad oggi. Questo è il nostro progetto. Entrano partiti al nostro interno? No, entrano persone, competenti e innamorate di quello che fanno. Ci sono persone che hanno legami con i partiti al nostro interno? Si, ci sono sempre state. Nessuno deve rinnegare le proprie idee e il proprio passato, ma farne tesoro e da queste esperienze maturare un animo costruttivo e propositivo. Ecco la base e il fondamento del nuovo gruppo che va nascendo». E che avrà dunque una identità diversa, nel nome e nel simbolo.