Rho, materiale esplosivo e munizioni illegali: indagati il presidente e 23 soci del tiro a segno

Rho, materiale esplosivo e munizioni illegali: indagati il presidente e 23 soci del tiro a segno
Pubblicato:

RHO - Ventiquattro persone indagate, tra cui il presidente del Tiro a segno nazionale di Rho, per i reati di detenzione abusiva di armi e munizioni, detenzione abusiva di silenziatori, peculato e mancata denuncia all’autorità di pubblica sicurezza. E' la conclusione di una complessa attività d’indagine svolta dal commissariato della Polizia di Stato di Rho-Pero al tiro a segno di corso Europa. 
Al presidente, che per il suo ruolo è incaricato di pubblico servizio, è contestato anche il peculato: egli infatti, in piena autonomia e senza fornire alcuna delibera del consiglio direttivo della sezione dell’Unione italiana tiro a segno di Rho, veniva in possesso di armi precedentemente appartenute al poligono, per sua scelta, volturandole a suo favore; senza però mai aver prodotto le istanze di cessione delle armi e la documentazione di delibera del consiglio direttivo della Sezione del Tiro a Segno di Rho a riprova che quelle armi gli erano state cedute a titolo oneroso o donate.
Le indagini hanno permesso di sequestrare a lui e ad altre 23 persone,
 tutti soci del tiro a segno cittadino, il contenuto delle cassette di sicurezza a uso singolo, all’interno delle quali detenevano illecitamente materiale esplosivo e munizioni, mettendo a rischio non solo la struttura ma anche l'abitato circostante, vista l’altissima concentrazione in uno spazio angusto di una grande quantità di munizionamento e polvere da ricarica (per la maggior parte illecitamente ed abusivamente detenuta). Infatti il poligono, che è ente di diritto pubblico - sorge nel centro cittadino, lungo corso Europa, all’intersezione con via Bersaglio, ed è circondato da abitazioni e da due complessi scolastici (l'istituto superiore Puecher-Olivetti e la scuola media Manzoni) nonché di un distributore di benzina. 
Il materiale esplodente è stato sequestrato e ora è custodito in un locale di altissima sicurezza lontano da Rho, in attesa che l'autorità giudiziaria ne disponga la distruzione.
Ampio servizio sul prossimo numero di Settegiorni, in edicola venerdì 9 dicembre.


Seguici sui nostri canali