Cerro, il Comitato anti-discarica pronto alla mobilitazione
Contro la possibile riapertura della discarica: "Nostro unico portavoce è stato Tiziano Mattuzzi"
Nuovo progetto discarica di Cerro Maggiore.
Il vecchio comitato di nuovo contro la discarica
Il Comitato anti-discarica è pronto alla protesta dopo l'annuncio che nel Polo Baraggia potrebbero arrivare altri rifiuti così come riferito dal Movimento 5 Stelle durante il confronto tra candidati sindaco.
"Il comitato antidiscarica, guidato dal suo presidente e unico portavoce Tiziano Mattuzzi, ha spianato la strada alla sottoscrizione dell'accordo di programma che va portato alla chiusura definitiva della discarica. Ed è pronto ad attivarsi per la difesa della salute dei suoi concittadini e della salubrità del suo territorio" affermano dal comitato che così risponde alla presa di posizione dei Piera Landoni, candidata sindaco della lista civica "Bene Comune".
Il gruppo ripercorre la vicenda
"In questi giorni sentiamo parlare del probabile rischio di una riapertura dell’odiata discarica e questo ci riporta alla memoria quanto duro e faticoso è stato il cammino della cittadinanza cerrese e cantalupese per farla chiudere - spiega il vecchio comitato anti-discarica -. Tutto ha avuto inizio il mese di agosto del 1990, quando la Regione Lombardia approva il progetto discarica a Cerro Maggiore. Si sollevano le proteste popolari e vengono proposti ricorsi e controricorsi al Tar sino al ricorso del Comune di Cerro Maggiore al Consiglio di Stato che dichiara la discarica 'pericolosa' ,perché insediata su un terreno ghiaioso, quindi permeabile e troppo vicino alla falda acquifera ed emette un’ordinanza di sospensione dei lavori. In spregio a tale ordinanza la Regione continua imperterrita il suo iter e nel giugno del ‘91 inizia il conferimento dei rifiuti. I cittadini di Cerro e Cantalupo - prosegue - si aggregano e danno vita al “Comitato anti-discarica” il cui unico presidente e portavoce era il compianto Tiziano Mattuzzi. Il Comitato inizia una dura lotta che lo vede protagonista di tante manifestazioni, assemblee, di un presidio permanente davanti ai cancelli della discarica, di blocchi stradali e autostradali sino al fatidico blocco, il 15 luglio 1994, dell’unica strada di accesso alla discarica che impedirà agli automezzi di potervi accedere.
Per tale ultimo episodio ben 67 persone del Comitato antidiscarica vengono rinviate a giudizio e subiscono un processo penale che li vedrà vincere la battaglia con una sentenza di non luogo a procedere in quanto il fatto non sussiste. Il Giudice nella sua motivazione rileva che i manifestanti agirono nella convinzione di doversi battere per tutelare la salute di tutti i cittadini e la salubrità dell’ambiente. In altre parole per salvaguardare un diritto soggettivo costituzionalmente garantito".
E aggiunge sempre il comitato: "Ci piace ricordare, uno ad uno i concittadini che si sono battuti al fine di difendere la salute di tutti noi: Mattuzzi Tiziano, Cozzi Milena, Lavazza Maria Luisa, Magosso Maria, Lo Bianco Luciano, Mantellina Calogero, Cozzi Orazio, Belloni Egidio, Fortunato Vincenzo, Colombo Giuseppina, Dalla Paola Doriano, Bongiovanni Giuseppe, Pagani Carlo, Vicerè Anna, Di Vittorio Antonietta, Asa Carla, Cozzi Gabriella Anna, Riccò Marzia, Marchiori Maria, Garbagnati Adele, Galanti Gaetana, Colombo Primo, Dell’Acqua Stefano, Volontè Bambina, Lavazza Carlo Eugenio, Lavazza Manuela, Della Vedova Maria, Proverbio Ester, Mattuzzi Liliana, Croci Ettore, Sorentino Maria, Megali Angelina, Giussani Giulio, Cozzi Luigi Ambrogio, Caccia Maria Pia, Della Vedova beatrice, Montrone Carmela, Celano Raffaella, Beatrice Maria Antonietta, Clerici Rina, Giani Giancarlo, Colombo Giuseppe, Calvano Marco, Pacagnella Ernesto Franco, Zulli Anna, Casali Sergio, Maruggi Antonio donato, De Lorenzi Cosimo, Cerini Magda, Cozzi Enrica, Della Vedova Maria Cristina, Costantino Pietro, Rubin Luigina, Sala Irma, Mezzanzanica Angelo, Fantin Lucia, Grimoldi Luigi, Ginopoli Salvatore, Re Ferrè Maria Adriana, Lazzati Roberto, Lucchini Luigi, Colombo Giovanni, Banfi Giancarlo, Prearo Vincenzo, Colombo Rosanna, Prearo Vinicio, Rodio Massimo".
Sulla possibilità di conferimento rifiuti nell'ex discarica è arrivato anche il no del sindaco di Rescaldina Michele Cattaneo