LAVORO

Natale amaro alla Freudenberg, lo stabilimento chiude, 42 persone licenziate

Azienda e sindacati hanno firmato l’intesa per la dismissione totale dell’impianto di Rho e la procedura di licenziamento collettivo

Natale amaro alla Freudenberg, lo stabilimento chiude, 42 persone licenziate

No del gruppo a un potenziale compratore che aveva presentato un’offerta formale, azienda e sindacati hanno firmato l’intesa per la dismissione totale dell’impianto di Rho e la procedura di licenziamento collettivo,

Nonostante le numerose proteste i lavoratori saranno licenziati

Sarà un Natale amaro quello dei 42 dipendenti della Freudenberg di via Risorgimento a Rho che, nonostante gli scioperi e gli incontri avuti nelle scorse settimane con i vertici dell’azienda, con numerosi politici locali, regionali, e nazionali, hanno ricevuto, la vigilia di Natale la lettera di licenziamento. Lavoratori che erano arrivati anche alla sede centrale di Weinheim, in Germania per dire il loro no al trasferimento della produzione in Slovacchia e negli Stati Uniti.

Siglato l’accordo di definizione del piano di incentivi e ammortizzatori sociali che accompagna la chiusura

È stato infatti siglato l’accordo economico di definizione del piano di incentivi e ammortizzatori sociali che accompagna la chiusura definita dell’attività con il conseguente licenziamento collettivo. Dipendenti, interinali e a persone con contratti a termine sono stati tutti licenziati. Prevista una cassa integrazione per 12 mesi, per tutto il 2026, e l’accesso alla Naspi per i lavoratori che lasceranno l’azienda.

I sindacati: “La proprietà non ha voluto aprire la strada a un possibile compratore

La Freudenberg, si legge in una nota dei sindacati, non ha voluto aprire la strada neanche a un possibile compratore, un imprenditore che aveva presentato un’offerta formale di subentro alla Regione Lombardia.

Il sindaco Orlandi: Incontrerò i lavoratori dopo le feste sono vicino a tutti i dipendenti

“Sono in contatto costante con i rappresentanti dei 42 lavoratori – afferma il sindaco Andrea Orlandi – Li incontrerò in Municipio subito dopo le feste per aiutarli, per quanto sarà possibile, nel ricollocamento. So che si prospetta un Natale amaro: siamo vicini a tutti i dipendenti ora considerati in esubero, confidando di trovare soluzioni sul territorio per non disperdere le loro professionalità e per garantire la dignità che reali posti di lavoro possono dare a loro e alle loro famiglie”.

Dopo l’Epifania inizierà la riduzione delle attività, la chiusura definitiva prevista per il 30 marzo

Nei prossimi giorni, dopo l’Epifania, inizierà la riduzione delle attività e lo smantellamento di reparti e macchinari, la chiusura è calendarizzata per il 30 marzo. «L’azienda delocalizza in Slovacchia e negli Stati Uniti per effetto delle ricadute dovute ai dazi commerciali del presidente Trump», spiega la Fillea Cgil Milano: «È la prima chiusura causata dai dazi, in una fabbrica sana ma dove si vuole mantenere il profitto».