Un’iniziativa rivolta alle donne di diversa provenienza culturale con l’obiettivo di favorire la socializzazione, il confronto e l’apprendimento, creando relazioni positive e reti di supporto utili alla vita quotidiana.
Incontri di donne e culture, una nuova iniziativa firmata Lule al via in Casa Oldani
È il Progetto Ohana 2.0, avviato alla casa di accoglienza Rosa Oldani. L’iniziativa è promossa dalla cooperativa Lule, con il finanziamento di Regione Lombardia, e rappresenta un’importante evoluzione di un percorso già avviato sul territorio.
All’inaugurazione erano presenti la responsabile del progetto, Anna Carnaghi, e la mediatrice linguistica Martina Lunardi, che hanno illustrato le finalità e le attività previste.
Uno spazio aperto e accogliente per rispondere ai bisogni concreti delle donne straniere
Ohana 2.0 nasce come uno spazio aperto e accogliente, pensato per rispondere ai bisogni concreti delle donne, in particolare di quelle straniere, che spesso si trovano ad affrontare difficoltà linguistiche, burocratiche e relazionali che impediscono o rallentano il processo di integrazione. Il progetto prevede, a cura del partner Lule onlus, la creazione di uno spazio di socializzazione e incontro, pensato per essere il più confortevole possibile e favorire la nascita di legami e il confronto tra donne di origini diverse. Accanto a questo, verrà attivato un supporto alla comunicazione con la scuola dei figli, un aspetto fondamentale per facilitare il dialogo tra famiglie e istituzioni scolastiche, dove spesso sono proprio i bambini a fungere da interpreti. Sono stati inoltre programmati incontri con esperti su temi educativi e sociali, come la conoscenza della geografia italiana e della regione, utili per orientarsi meglio nella vita quotidiana e spesso mancante.
Tra le proposte un corso di italiano, con l’obiettivo di rafforzare integrazione e socializzazione
Elemento centrale dell’iniziativa sarà ovviamente il corso di lingua italiana per donne straniere, considerato uno strumento essenziale non solo per migliorare la capacità di muoversi autonomamente sul territorio, ma anche per rafforzare l’integrazione e la socializzazione. Imparare la lingua italiana è un passo fondamentale per superare ritrosia e timidezza, favorendo la costruzione di una rete sociale che, per molte partecipanti, risulta assente a causa della lontananza dalla famiglia rimasta nel paese di origine. Per agevolare la partecipazione delle mamme, è stato previsto anche un pratico spazio babysitter 0-3 anni, che permetterà alle donne di prendere parte alle attività in un clima più sereno. Il progetto e il corso sono offerti gratuitamente, così da rendere l’iniziativa accessibile a un maggior numero possibile di persone. Ohana 2.0 si è quindi confermato come un’importante occasione di inclusione, sostegno e crescita condivisa per la comunità di Magenta, ormai sempre più multiculturale.
Nella foto di copertina: la responsabile del progetto Anna Carnaghi