l'opera unica

A Robecco “Il presepe delle meraviglie” costruito con una tecnica del 1600

Venti statuine facevano già parte del patrimonio dell’artista; altre diciassette sono state create per l’occasione

A Robecco “Il presepe delle meraviglie” costruito con una tecnica del 1600

Nel Castello di Robecco è possibile ammirare il bellissimo presepe realizzato dall’artista Fernando De Cillis.

A Robecco “Il presepe delle meraviglie” costruito con una tecnica del 1600

Un presepe bellissimo, che scalda i cuori e che ha già fatto innamorare tantissimi cittadini. Il tema è la pace, perché “questo presepe – ha spiegato l’artista incaricato dall’amministrazione comunale, il maestro Fernando De Cillis, che ha messo la sua arte a disposizione della comunità in modo gratuito – è stato pensato per tutti quelli che nel mondo soffrono a causa di una guerra”.

E anche per i bambini oncologici, cui saranno donate le offerte raccolte. Quello che è stato definito “il presepe delle meraviglie” è stato inaugurato lunedì 8 dicembre (lo stesso giorno del concerto “Seguendo la luce” dei “Pura Vida”) ed è allestito al castello di Robecco sul Naviglio, nella biblioteca comunale: è un’opera imponente di 25 metri quadrati, la visita è gratuita e lo spettacolo è imperdibile.

De Cillis ha costruito il presepe con un’antica tecnica del 1600: “Avevo circa 20 anni quando, durante una vacanza a Lecce, vidi un anziano creare delle statuine magnifiche. Me ne innamorai e ‘rubai’ la tecnica, cominciando io stesso a praticarla. Così, nato pittore, mi ritrovai a costruire presepi, utilizzando cartapesta, fil di ferro e spago”. Teste, mani e piedi delle statuine sono in terracotta e vengono messe in forno a mille gradi. Poi vengono incollate con una colla fatta in casa con acqua, farina e verderame, che le protegge da larve e insetti. Alla fine tutto viene colorato a olio. Ci vuole molto tempo, ma il risultato è straordinario: i colori caldi rimangono impressi nell’anima di chi guarda.

Un lungo lavoro fatto di passione

Venti statuine facevano già parte del patrimonio dell’artista; altre diciassette sono state create per l’occasione: De Cillis ha lavorato un intero mese. Senza acquistare nulla, perché tutto ciò che si vede è stato realizzato con materiale da riciclo: vecchi oggetti buttati via, recuperati in qualche discarica. “Chi osserva – spiega De Cillis – rimane colpito, ma non sa che sta guardando qualcosa che vede tutti i giorni, però sotto un’altra forma”. Per realizzare le colonne sono stati usati tubi degli scarichi; i caseggiati sono stati creati con scatole di ferro delle lavatrici; le corde che legano le botti sono quelle utilizzate per appendere il caciocavallo; le ringhiere sono pezzi di gabbie per uccelli. “Buttiamo via un sacco di cose che invece possono essere recuperate e trasformate”, chiosa l’artista.

Il sindaco Fortunata Barni ha dichiarato:

“Rivolgo un sentito ringraziamento al presepista per l’arte regalata alla comunità e per averci aiutato a non rinunciare ai nostri valori. In un mondo che spesso smarrisce il senso del Natale, il presepe diventa testimonianza: un segno che parla di luce, di pace, di amore. È la nostra dichiarazione che crediamo in un Dio che si fa carne, che viene a condividere la nostra vita, che ci invita a rinnovare ogni giorno la fiducia in Lui. Allora custodiamo il presepe nelle nostre case e nei nostri cuori: non come semplice tradizione, ma come sorgente di speranza. Ogni volta che lo contempliamo, la nostra fede si rinnova, si rafforza e si fa grande”.

Il sindaco ha aggiunto: “Il concerto di musica religiosa dei “Pura Vida” ci ha fatto assaporare la bellezza che nasce dalla fede: armonie che elevano lo spirito, voci che si intrecciano come preghiere, note che diventano luce. La bellezza della musica è un riflesso della bellezza di Dio e ci ricorda che la nascita di Cristo è il canto più sublime che la storia abbia mai conosciuto”.