GRANDE TRAGUARDO

Marco Selmo è diventato Cavaliere della Repubblica

Un benefattore che si muove senza farsi notare e lascia comunque il segno. Del resto lo rimarca anche la motivazione fornita il 26 novembre in Prefettura a Milano, dove si è svolta le cerimonia di consegna dei riconoscimenti

Marco Selmo è diventato Cavaliere della Repubblica

Fare beneficenza sì, ma di nascosto. Impresa riuscita per Marco Selmo, 56enne di Marcallo con Casone, originario di Magenta, che è stato insignito da parte del Capo dello Stato Sergio Mattarella del titolo di Cavaliere della Repubblica.

Un benefattore silenzioso che ha messo a fattor comune la generosità di un gruppo di amici e conoscenti

Un benefattore che si muove senza farsi notare e lascia comunque il segno. Del resto lo rimarca anche la motivazione fornita il 26 novembre in Prefettura a Milano, dove si è svolta le cerimonia di consegna dei riconoscimenti di chi come Selmo – oltre a lui sono state celebrate altre quindici persone – ha contribuito a sostenere le persone in difficoltà.  Un vero e proprio benefattore.

«Ho lavorato nella grande distribuzione, conosciuto diverse persone che sono in grado di fare beneficenza. Una rete spontanea di volontari, professionisti dei settori più variegati, il cui risultato è stato quello di una serie di iniziative spontanee che hanno dato i loro frutti».

La motivazione effettiva

E la motivazione arrivata da Roma alle cancellerie meneghine ha infatti parlato chiaro:

«Selmo è persona molto attiva nel sociale. Nel corso di questi anni lui è riuscito a supportare , con contributi personali, organizzazioni di eventi e tramite progetti realizzati con amici e grandi aziende nazionali e internazionali molti progetti di beneficenza e solidarietà focalizzati su piccole realtà locali che non sono tra le più conosciute e rinomate a livello nazionale ma che sono inserite in maniera rilevante nel territorio aiutandole, in particolare con importanti contributi economici , a progredire e a continuare nelle loro iniziative di supporto sociale alle persone più disagiate o in difficoltà all’interno della comunità».

La soddisfazione del neo Cavaliere della Repubblica

Soddisfatto, giocoforza, il destinatario di questa importante onorificenza.

«Tante associazioni stanno in piedi per quanto fatto. Si tratta di realtà autonome, ma che grazie a questo contributo viaggiano ancora oggi. Questo riconoscimento non me l’aspettavo, pensavo si trattasse di un iter lungo, complesso. Ma c’è stato chi ha voluto ringraziarmi sottolineando l’impegno profuso negli ultimi anni. Tutto è nato dunque dalla volontà di riconoscere quanto fatto da parte di amici che hanno presentato questa istanza. Qualcuno ha pensato di farmi questa sorpresa che ho certamente apprezzato».