Ampliamento Centro commerciale di Arese, Evi (M5S): Da Bruxelles forti critiche al progetto
La lettera da seguito alla petizione sottoscritta da oltre 900 cittadini e presentata da Michaela Piva.
Nella foto Eleonora Evi e Michaela Piva
Ampliamento Centro commerciale di Arese, dal Parlamento europeo una lettera per fermare il progetto.
Ampliamento Centro commerciale: stop da Bruxelles
"A pochi giorni dall’avviso della multa che l’Italia riceverà per i continui sforamenti dei limiti di smog, l'Europa lancia un altro monito sulla qualità dell'aria nel nostro Paese. E in particolare nel Nord Milano. Il progetto di allargamento del centro commerciale di Arese è pericoloso perché farebbe raddoppiare traffico e inquinamento. Questo con inevitabili ripercussioni negative sulla salute dei cittadini".
Esprime soddisfazione l'eurodeputata del Movimento 5 Stelle, Eleonora Evi, all'invio della lettera da parte della commissione Petizioni del Parlamento europeo alle autorità italiane per chiedere di abbandonare il progetto di allargamento del centro commerciale di Arese. Un progetto che Bruxelles bolla come "assurdo", animato da logiche miopi e meramente speculative che insistono sul già congestionato territorio lombardo.
La lettera presentata da Michaela Piva
"La lettera – ha spiegato Evi - da seguito a quanto deciso lo scorso 21 febbraio, dopo l'audizione della petizione sottoscritta da oltre 900 cittadini e presentata da Michaela Piva. La Piva è candidata sindaco del Movimento 5 Stelle ad Arese per le prossime elezioni amministrative. La petizione raccoglie le critiche presentate dai cittadini. Il raddoppio della circolazione di macchine attorno al mega-centro commerciale peggiorerebbe inevitabilmente l’aria. Con ripercussioni negative sulla salute degli abitanti della zona. Non dimentichiamoci – ha continuato Evi - che il Nord Milano è attualmente una delle zone dove la qualità dell'aria è tra le peggiori d’Europa, con connessi alti livelli di malattie respiratorie e tumori. Non possiamo permettere che la salute delle persone sia messa ulteriormente a rischio da questi progetti sovradimensionati".
La parola alle autorità italiane
Ora, dunque, la palla passa alle autorità italiane che, ad ogni livello, dovrebbero dare risposte ai cittadini e a Bruxelles.
"Regione Lombardia dovrebbe agire, anche con fondi UE, per favorire piani e progetti che rispettino le regole europee sull’aria e riducano l’inquinamento" - afferma Michaela Piva. "Ciò che accade è invece il contrario. Questi progetti vanno in tutt'altra direzione e la denuncia dei cittadini ha messo in evidenza queste incoerenze, riconosciute anche da Bruxelles. Si tratta di un problema politico. Andremo avanti ad incalzare gli enti coinvolti su questi progetti che ipotecano la salute di tutti".