Un lungo percorso avviato nel 2024 con il posizionamento dello striscione sul balcone del Municipio con la scritta “Stop genocidio”, fino alla delibera approvata la scorsa estate all’unanimità dal Coniglio comunale di Cassinetta di Lugagnano per chiedere al governo Italiano di riconoscere lo Stato di Palestina.
Lo striscione “Stop genocidio”
“Era ottobre del 2024 e stavamo osservando la situazione a Gaza, il baratro che stava e sta vivendo la popolazione palestinese, quindi abbiamo deciso che era necessario fare qualcosa, puntare i riflettori e rompere il silenzio su un dramma, dovevamo cercare di svegliare le coscienze, quindi abbiamo preso della vernice un telo e abbiamo realizzato le scritte che ora campeggiano sui balconi del Municipio con l’appello “Stop genocidio””ha spiegato la genesi dell’operazione il sindaco Domenico Finiguerra.
Su invito dell’Amministrazione Comunale di Cassinetta di Lugagnano è giunta sulle sponde del Naviglio Grande una delegazione del Governo Palestinese a testimoniare le atrocità commesse dagli israeliani, cosa sta vivendo il popolo palestinese, la loro voce il loro grido d’allarme per una situazione che persiste da decenni che negli ultimi anni ha subito un’escalation drammatica.
Sabato mattina, 15 novembre 2025, vertice internazionale nella sala consiliare del municipio di Cassinetta di Lugagnano. Il piccolo borgo del milanese ha ospitato una delegazione del governo palestinese, il sindaco Finiguerra ha consegnato direttamente nella mani dell’ambasciatrice dello Stato di Palestina in Italia Mona Abuamara l’atto con cui il Comune di Cassinetta di Lugagnano ha chiesto ufficialmente al Governo Italiano di riconoscere lo Stato di Palestina, atto già adottato da molte Nazioni nel mondo.

Un gesto simbolico che rompe il silenzio
L’ambasciatrice ha fatto dono di riconoscenza alla comunità per lo straordinario gesto , saldando un forte legame di fraternità e solidarietà tra i popoli:
“Ricordando che i palestinesi devono poter godere, dopo decenni, degli stessi diritti che godono tutti gli stati liberi, non solo sulla carta ma concretamente nella quotidianità della vita. Con la vostra azione ci scaldate il cuore, voi conoscete il significato di resilienza e resistenza e sapete cosa vuol dire la dignità della libertà – ha commentato l’ambasciatrice Abuamara – La nostra gente vive in una terra occupata , frammentata , oppressa dallo stato di Israele. I nostri bambini devono imparare i numeri non contando i check point militari, le madri non dovrebbe essere preoccupate di vedere i loro figli uscire di case e temere di non rivederli più o venire a sapere che sono stati imprigionati, un’angoscia che le divora. L’occupazione è illegale ,manca la volontà di concretizzare le risoluzioni internazionali. La cause profonde di questa situazione sono radicate nel tempo , da ricercare in ferite mai rimarginate – e conclude – ognuno deve assumersi la responsabilità delle proprie scelte e delle proprie posizioni, ma la neutralità è sinonimo di complicità”.
Il diritto all’autodeterminazione della Palestina
Tanti gli interventi della delegazione del governo palestinese, tutti all’insegna della rivendicazione del diritto all’autodeterminazione del popolo palestinese: “I palestinesi devono poter vedere sorgere il sole della libertà, dobbiamo vivere tutti in pace. Stima e riconoscenza per il vostro gesto, un passo concreto dentro la verità, il silenzio sarebbe stato più semplice” ribadisce la delegazione composta da: onorevole Aaid Ahmed Al Tamimi, onorevole Munib Al Masri, onorevole Qasem Awwad, onorevole Ali Al Sentrisy e onorevole Fays Amer .
Anche Anpi Abbiategrasso, che aveva allestito una mostra in Municipio con i disegni realizzata dai bambini e dalle bambine della striscia di Gaza dal titolo “HeArt of Gaza” , ha colto la visita come un momento importante e incisivo per la nostra comunità:
“E’ stato un onore ricevere la delegazione dei membri del governo Palestinese e l’ambasciatrice della Palestina in Italia. Un mattinata di scambio culturale, di arricchimento, di amicizia e di grandi emozioni”
Il primo cittadino Domenico Finiguerra ha spiegato il gesto e il motivo di fondo del vertice:
“Un atto simbolico, certo, perché noi non abbiamo il potere istituzionale di riconoscere per l’Italia lo Stato Palestinese. Ma abbiamo un altro potere. Il potere della fraternità, della solidarietà, della ricerca della giustizia, dell’empatia verso i nostri simili. Abbiamo il potere della parola. Quella parola che spesso si cerca di far tacere. Abbiamo il potere della determinazione – ha sottolineato Finiguerra – Perché a Cassinetta di Lugagnano noi riconosciamo lo stato di Palestina, perché crediamo che riconoscere il diritto del popolo palestinese all’autodeterminazione sia un nostro compito come esseri umani, prima ancora che come politici, sindaci o rappresentanti delle istituzioni”.
