Anteprima

L’organo della Basilica di San Magno è tornato a far sentire la propria voce

Per il taglio del nastro della mostra dedicata al restauro dell'antico strumento, realizzato nel 1542 e muto da oltre trent'anni.

L’organo della Basilica di San Magno è tornato a far sentire la propria voce

L’organo della Basilica di San Magno a Legnano è tornato a far sentire la propria voce, dopo un lungo e accurato restauro che ha restituito alla città un bene prezioso datato 1542.

La voce dell’organo Antegnati è tornata a risuonare in Basilica

L’antico strumento è stato suonato in anteprima davanti ai giornalisti e alle autorità locali nel corso della conferenza stampa che ha preceduto l’inaugurazione della mostra “Una voce per Legnano – Il restauro dell’organo di San Magno”: il nastro è stato tagliato nella mattinata di ieri, venerdì 14 novembre, a Palazzo Malinverni.

 

 

Parrocchia, Gioielleria Sironi e Cei insieme per il restauro

Il progetto di restauro, avviato un anno fa, è stato reso possibile dalla collaborazione tra la Parrocchia di San Magno, la Gioielleria Sironi, che per il 150esimo anniversario ha scelto di rendere omaggio alla storia cittadina, e la Conferenza episcopale italiana, che ha contribuito attraverso l’8×1000.

“Anche questa è una forma di carità: una carità culturale”

Mentre l’organista titolare maestro Barbara Berlusconi faceva risuonare in basilica le note del “Christus vincit”, il prevosto monsignor Angelo Cairati ha sottolineato:

“Grazie al restauro è stato restituito alla nostra città un bene prezioso. L’organo ha una duplice valenza: quella liturgico-religiosa durante le celebrazioni, ma anche quella culturale legata ai concerti e ai momenti di meditazione che potranno essere proposti, perché la basilica è a disposizione di tutti”.

Il prevosto ha poi ringraziato la comunità, la famiglia Sironi e la Cei, ricordando come “anche questa è una forma di carità, una carità culturale”.

“Un sogno nato anni fa nella mia mente che oggi si realizza”

Nella realizzazione del progetto ha avuto un ruolo decisivo la famiglia Sironi, da sempre legata alla città e alla parrocchia.

Alessandro Sironi, insieme al figlio Gianmarco, sottolinea:

“Quando sono andato da monsignore con l’idea di restaurare l’organo, non mi ha dato apertamente del matto, ma lo ha pensato. Con tenacia e voglia di arrivare fino in fondo al progetto, però, ci siamo riusciti. Il restauro dell’organo è un sogno nato anni fa nella mia mente che oggi si realizza”.

 

 

 

La mostra “Una voce per Legnano”

La mostra, visitabile da sabato 15 novembre a martedì 6 gennaio nella Sala degli Stemmi di Palazzo Malinverni, permette di scoprire da vicino la storia dell’organo, voce spirituale della città dal 1542, anno in cui fu realizzato da Giovanni Giacomo Antegnati. Il curatore Alessio Francesco Palmieri Marinoni ha spiegato l’obiettivo dell’esposizione:

“L’organo, ‘magico polmone che riempie l’anima della cattedrale’ per usare le parole di Victor Hugo, è un oggetto che ha necessità di essere capito. L’obiettivo principale era quello di spiegare a un pubblico di non esperti come è costruito e far vedere le parti fondamentali che lo compongono per poi entrare nel vivo dello strumento e della sua funzione. Lo scopo della mostra è anche quello di spiegare cosa ha significato il restauro”.

Il percorso consente anche di leggere l’organo nel contesto culturale dell’epoca:

“L’organo di San Magno rappresenta l’identità culturale e artistica e la memoria di un patrimonio identitaria, ma non è un caso isolato: la mostra dà modo di capire anche il contesto artistico, culturale e musicale che ha caratterizzato San Magno, la città di Legnano, il Decanato, l’Alto Milanese e il contesto internazionale”.

L’esposizione sarà visitabile dal lunedì alla domenica, dalle 10 alle 12.30 e dalle 15 alle 19. Dal lunedì al sabato dalle 10 alle 12.30 e il sabato e la domenica pomeriggio dalle 15 alle 16.30 sarà inoltre possibile partecipare alle visite guidate organizzate in collaborazione con le Scuole di musica Paganini, a cura dell’organista titolare maestro Barbara Berlusconi.

Il valore culturale riconosciuto dalle istituzioni

Accanto alle componenti storiche, la mostra illustra le fasi del restauro realizzato da Mascioni Organi di Azzio con l’obiettivo di “durare per almeno cento anni”, offrendo uno spaccato di rilievo del patrimonio artistico cittadino, come sottolinea l’assessore alla Cultura Guido Bragato:

“Quando la famiglia Sironi ci ha parlato di questo progetto, lo stupore è stato tanto: era evidente per tutti quanto sarebbe stato impegnativo. Siamo orgogliosi di ospitare la mostra allestita a Palazzo Malinverni, assolutamente affascinante, ma soprattutto siamo grati a chi ha intrapreso quest’opera che restituisce un patrimonio della città oltre che della basilica”.

Visite guidate e lezioni-concerto per le scuole

Il restauro consentirà di avviare attività formative rivolte alle scuole, con visite guidate e lezioni-concerto curate dalla Scuola di musica Niccolò Paganini. Il direttore Fabio Poretti commenta:

“Abbiamo la fortuna di avere uno strumento eccezionale: a noi spetta il compito di iniziare a farlo vivere. Il concerto inaugurale di giovedì 27 novembre coinvolgerà il meglio che c’è sul territorio, dall’organista titolare, maestro Barbara Berlusconi, alla violinista Daniela Zanoletti, primo violino dell’Orchestra Rai, entrambe docenti della Scuola Paganini, fino al Coro Jubilate, con ospiti d’eccezione come il maestro Emanuele Vianelli, già organista del Duomo di Milano, Ramtin Gazavi, tenore del Teatro alla Scala di Milano, e il primo violino dell’Orchestra di Torino. Il futuro dell’organo, però, sono i giovani e per questo abbiamo pensato di partire da loro per far capire il patrimonio che conserva questa basilica attraverso le visite guidata alla mostra, che daranno la possibilità di capire cosa c’è dentro lo strumento, e sentendolo suonare con una serie di lezioni-concerto suddivise per età, durante le quali raccontare lo strumento facendolo ascoltare”.