IL PERSONAGGIO

Un inno alla vita tra le strade di New York, ecco la maratona dell’assessore Emiliana Brognoli

L’assessore rhodense ha tagliato il traguardo di Central Park in 4 ore, 1 minuto e 26 secondi

Un inno alla vita tra le strade  di New York, ecco la maratona  dell’assessore Emiliana Brognoli

C’è qualcosa nella maratona di New York che va oltre la corsa. Non è solo una gara, ma un viaggio dentro se stessi e tra le persone, un inno alla vita allegro e colorato che unisce migliaia di storie, passi ed emozioni. Tra loro, quest’anno, c’era anche Emiliana Brognoli, assessora del Comune di Rho, che ha tagliato il traguardo di Central Park in 4 ore, 1 minuto e 26 secondi.

Non una professionista, ma una donna che ha scelto di mettersi alla prova e vivere fino in fondo una esperienza intensa

Non una professionista, ma una donna che ha scelto di mettersi alla prova, di affrontare la fatica e di vivere fino in fondo una delle esperienze più intense che si possano immaginare. «Solo chi la vive può capire perché ci si emoziona prima, durante e dopo.», racconta l’assessore rhodense – La maratona di New York è un vortice di energia che attraversa cinque quartieri e cinquanta culture. Da Staten Island a Manhattan, passando per i ponti che collegano Brooklyn, Queens e Bronx, ogni chilometro è una storia». Emiliana Brognoli ha corso insieme a oltre cinquantanovemila persone provenienti da tutto il mondo: c’è chi corre per sé, chi per qualcuno che non può più farlo, chi per dimostrare di potercela fare.

““La cosa più bella, scoprire che, anche se corri da solo, non sei mai solo”

«Ognuno con i suoi tempi, le sue paure, i suoi sogni, un momento stupendo di comunanza – racconta – A ogni km si percepisce un’umanità che abbraccia: la folla che incita, i volontari che sorridono, i bambini che tendono la mano, i runner che si incoraggiano tra loro. “La cosa più bella è scoprire che, anche se corri da solo, non sei mai solo. In ogni tratto del percorso c’è qualcuno che ti regala forza. È una città intera che corre con te. Le maratone sono sempre belle, ma a New York è qualcosa di unico.» In effetti, tra le vie della Grande Mela, va in scena un perfetto esempio di persone che aiutano altre persone, senza conoscersi, solo perché in quel momento serve una parola, un applauso, uno sguardo per andare avanti.

«Quando il traguardo si avvicina, c’è la consapevolezza di aver concluso una grande esperienza”

«Quando il traguardo di Central Park si avvicina, non è solo la stanchezza a farsi sentire. È la consapevolezza di aver concluso una grande esperienza, anche solo per sé stessi – racconta l’assessore Brognoli – Arrivi e ti sembra di aver attraversato tutto: la fatica, i dubbi, la gioia, la gratitudine. E non lo hai fatto da solo, anche se i polmoni e le gambe sono le tue. Ti rendi conto che la vita è esattamente così: piena di ponti, salite, incontri, storie e che vale sempre la pena attraversarla, con il proprio passo. La maratona di New York è molto più di una corsa: è una lezione di comunità, inclusione e rispetto. È lo sport che torna a essere strumento di incontro, che unisce e commuove. In fondo, ogni traguardo collettivo nasce da tanti piccoli passi individuali. La maratona ti insegna a superare le tue paure, a cercare i tuoi limiti, e non ti permette di esagerare. Altrimenti non arrivi. Io mi ci riconosco davvero.»