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Regione Lombardia, via libera agli indirizzi per il nuovo Piano Aria

Maione: “Nel Bacino Padano sfide uniche, ma i lombardi emettono il 60% in meno rispetto alla media europea”

Regione Lombardia, via libera agli indirizzi per il nuovo Piano Aria

Il Consiglio regionale della Lombardia ha approvato il Documento di indirizzi per la nuova pianificazione regionale della qualità dell’aria (Piano Aria), un passaggio fondamentale che apre la strada alla costruzione del nuovo piano, previsto per il 2026.

L’approvazione segna la conclusione di un percorso partecipato che ha coinvolto la Commissione Ambiente (VI), il Consiglio regionale e decine di soggetti del territorio, dalle associazioni ambientaliste alle categorie produttive.

Un piano in linea con la direttiva europea

Il nuovo Documento si allinea alla direttiva europea 2024/2881/EC, che fissa i target di riduzione delle emissioni entro il 2030.
L’obiettivo è chiaro: ridurre in modo significativo le concentrazioni di PM10, NO₂ e PM2.5, attraverso un approccio integrato, multisettoriale e multilivello.

La Giunta regionale elaborerà ora la versione definitiva del Piano della qualità dell’aria, che sarà sottoposto a Valutazione ambientale strategica (VAS) nel corso del 2026.

Maione: “Rigore scientifico, sostenibilità economica e responsabilità istituzionale”

Soddisfazione da parte dell’assessore all’Ambiente e Clima Giorgio Maione, che ha sottolineato l’importanza del lavoro di squadra e del confronto con il territorio:

“Abbiamo costruito un documento di programmazione che unisce rigore scientifico, sostenibilità economica e responsabilità istituzionale – ha dichiarato Maione – grazie a un percorso di ampia condivisione, con oltre 50 audizioni tra associazioni di categoria, ambientalisti, esperti e portatori di interesse.”

L’assessore ha ricordato che la Lombardia registra un miglioramento costante della qualità dell’aria da oltre vent’anni, con una riduzione del 40% delle concentrazioni di PM10 e i dati più positivi di sempre negli ultimi due anni.

Gli obiettivi del nuovo Piano Aria

Il documento approvato individua sette ambiti d’intervento prioritari, che guideranno la redazione del piano definitivo:

1. Riscaldamento degli edifici

Azioni regolamentari e incentivi per ridurre le emissioni degli impianti domestici, favorendo l’uso di energie rinnovabili a basse emissioni, il teleriscaldamento e la sostituzione delle caldaie più inquinanti, in particolare quelle a biomassa legnosa.

2. Trasporti e mobilità

Iniziative per promuovere la mobilità sostenibile, lo shift modale verso il trasporto pubblico, la mobilità attiva e il rinnovo del parco veicoli con mezzi a zero o basse emissioni. Previsti anche interventi per le smart cities e la logistica sostenibile.

3. Agricoltura e zootecnia

Riduzione delle emissioni legate alla gestione dei reflui zootecnici, grazie a tecniche agricole a basso impatto e incentivi per le migliori pratiche disponibili, con l’obiettivo di coniugare sostenibilità e redditività.

4. Industria e innovazione

Promozione dell’efficientamento energetico, dell’uso delle migliori tecnologie disponibili (BAT) e dell’incremento delle fonti rinnovabili nei cicli produttivi. Le misure puntano a migliorare la competitività e la sostenibilità delle imprese lombarde.

5. Informazione e sensibilizzazione

Campagne per aumentare la consapevolezza ambientale dei cittadini e favorire il coinvolgimento attivo di enti locali e stakeholder.

6. Monitoraggio e controllo

Potenziamento dei sistemi di monitoraggio della qualità dell’aria in collaborazione con ARPA Lombardia e le amministrazioni locali.

7. Ricerca e sviluppo

Sostegno a progetti di ricerca e innovazione tecnologica per individuare soluzioni avanzate nella gestione sostenibile delle emissioni.

“Nel Bacino Padano sfide uniche, ma i lombardi sono virtuosi”

Maione ha voluto evidenziare anche le peculiarità del territorio lombardo, inserito nel Bacino Padano, un’area geografica chiusa su tre lati da Alpi e Appennini che rende più complesso il ricambio d’aria.

“Le sfide del Bacino Padano sono uniche, ma la Lombardia ha la forza e la capacità di affrontarle con pragmatismo – ha spiegato l’assessore –. Nonostante la conformazione del territorio, i lombardi emettono pro capite il 60% in meno di particolato atmosferico rispetto alla media europea.”

Una tendenza positiva, ha aggiunto Maione, che “dimostra come istituzioni, cittadini e imprese stiano remando nella stessa direzione, per un ambiente più sano e una transizione ecologica che non lascia indietro nessuno.”