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Presentato il progetto “Ma che bel tempo”

I referenti del progetto, Barbara Colombo e Andrea Fossombroni, hanno spiegato il significato del titolo

Presentato il progetto “Ma che bel tempo”

Ieri sera, lunedì 10 novembre 2025, al Cfp della Fondazione Luigi Clerici di Parabiago si è svolta una cena preparata dai ragazzi con disabilità dell’istituto. La serata ha fatto da cornice alla presentazione di “Ma che bel tempo!”, progetto pensato per dare valore al tempo libero delle persone in situazione di fragilità.

Presentato il progetto “Ma che bel tempo”

Nel saluto iniziale Silvia Leoni, responsabile della sede di Parabiago, ha ringraziato Fondazione Ticino Olona e i partner — Parrocchia di Parabiago, Lions Club Parabiago “Giuseppe Maggiolini” e Asd Kankudojo — sottolineando “l’importanza di una scuola capace di leggere i bisogni dei ragazzi e delle famiglie e di fare rete con la comunità per promuovere una vera inclusione”. Presenti anche Soci della Delegazione Alto Milanese dell’Accademia Italiana della Cucina.

I referenti del progetto, Barbara Colombo e Andrea Fossombroni, hanno spiegato il significato del titolo: le parole chiave sono bello e tempo, alla base di attività esperienziali e inclusive “che offrono ai partecipanti esperienze significative”. “Ma che bel tempo!” è quindi una risposta concreta al benessere dei ragazzi e al sollievo delle famiglie: non un semplice doposcuola, ma un percorso educativo in cui il tempo libero diventa occasione di crescita e di cura.

Un programma attivo fino a maggio

Il programma, avviato a settembre 2025, proseguirà fino a maggio 2026 con cadenza settimanale: un pomeriggio ogni settimana, 14.30–16.30, per circa 30 incontri. Ogni modulo sarà guidato da esperti, affiancati da docenti del Cfp, educatori e volontari, con attività su misura che rispettano tempi e unicità di ciascuno, favorendo appartenenza, autonomia ed espressione personale.
La serata si è chiusa tra la soddisfazione dei ragazzi che hanno curato la cena e delle famiglie, felici di condividere un momento di comunità e di festa. Quando il tempo è condiviso, diventa davvero… un “bel tempo”.